Il 2019 ha sancito la caduta di un mito | La caldera più grande al mondo non è quella di Yellowstone: si trova qui ed è grande il doppio

Parco di Yellowstone (Pixabay)

Parco di Yellowstone (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

Svelata la verità sulla caldera Apolaki nel Mar delle Filippine che supera di gran lunga la famosa caldera di Yellowstone.

Le caldere sono ampie depressioni che si formano a seguito di un’eruzione vulcanica esplosiva, quando il magma si ritira dalla camera magmatica sottostante, causando il collasso del terreno sovrastante. Queste strutture possono variare notevolmente in dimensioni, da piccole cavità a enormi depressioni che possono estendersi per decine di chilometri. 

La formazione delle caldere può avvenire in diversi modi. Durante un’eruzione, la pressione interna aumenta fino a un certo punto, provocando un’esplosione che rimuove grandi quantità di materiale vulcanico. Una volta svuotata la camera magmatica, il suolo sopra di essa crolla, dando origine alla caldera. 

Le caldere possono anche ospitare laghi o essere circondate da coni vulcanici secondari, creando paesaggi spettacolari. Questi laghi, come il Lago Toba in Indonesia, possono risultare da una successiva raccolta di acqua all’interno della caldera. 

Le caldere rivestono un’importanza significativa nello studio della geologia e della vulcanologia. Le loro caratteristiche e composizioni offrono informazioni preziose sui processi geologici e sull’evoluzione della Terra.

La scoperta della caldera Apolaki

Fino al 2019, la caldera più grande conosciuta al mondo era quella di Yellowstone, con un diametro di 60 km. Tuttavia, una nuova scoperta ha cambiato questa percezione: nel Mar delle Filippine è stata identificata la caldera Apolaki, che si estende per ben 150 km. Questa caldera non solo supera di gran lunga Yellowstone in dimensioni, ma il suo diametro è paragonabile a quello di alcune caldere presenti su Marte e Venere. Sebbene Apolaki non possa competere con Yellowstone in termini di dimensioni sulla terraferma, rappresenta un’importante scoperta per la geologia vulcanica.

La caldera Apolaki è situata nella piattaforma vulcanica sottomarina conosciuta come Benham Rise. La scoperta è stata effettuata dalla ricercatrice neozelandese Jenny Anne Barretto, durante uno studio volto a comprendere la morfologia della regione. Il nome “Apolaki”, che significa “signore dei giganti”, è un omaggio al dio filippino del Sole e della guerra, riflettendo l’importanza culturale della scoperta. Grazie ai rilievi batimetrici condotti, gli scienziati hanno potuto mappare la struttura e ottenere informazioni cruciali sulla sua formazione.

Morfologia e curve di livello della caldera Apolaki (Science Direct)
Morfologia e curve di livello della caldera Apolaki (Science Direct FOTO) – www.marinecue.it

La formazione del Benham Rise e della caldera

Il Benham Rise è un altopiano di origine vulcanica che si innalza a circa 2700 metri sopra il fondale marino, con una sommità situata a circa 2500 metri sotto il livello del mare. Questa imponente struttura è composta principalmente da rocce magmatiche, con uno spessore che raggiunge i 14.500 km nella crosta terrestre. L’analisi gravimetrica ha rivelato che il Benham Rise presenta caratteristiche morfologiche uniche, con fianchi a gradini e una cresta centrale dove si trova la caldera Apolaki.

La formazione di questa caldera è stata un processo complesso, iniziato circa 47,9 milioni di anni fa, quando intense eruzioni vulcaniche hanno prodotto il magma necessario per costruire la struttura. Dopo una fase di attività vulcanica a scudo, una grande eruzione ha dato origine alla caldera tra 42,5 e 41,3 milioni di anni fa. Negli anni successivi, altri coni vulcanici sono emersi all’interno della caldera, ma attualmente i vulcani dell’area sono estinti. La sua posizione sopra un “hot spot” ha reso il Benham Rise una zona di grande interesse, ricca di risorse minerarie e ittiche, tutelata da restrizioni all’estrazione mineraria e petrolifera.