Implosione sottomarino Titan | Tutti sapevano, ma solo uno ha parlato: è stato licenziato dopo aver dimostrato dubbi sulla sicurezza

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Operazioni di soccorso per sottomarini (Pixabay Foto) - www.marinecue.it

Titan, si continua a indagare sulla tragedia avvenuta nelle vicinanze del Titanic: le falle che risultano dalle indagini

Il mondo dell’esplorazione subacquea ha da sempre affascinato studiosi, avventurieri e appassionati di tutto il pianeta. La possibilità di scoprire mondi sommersi, resti di antiche civiltà o relitti storici stimola la curiosità e accende la fantasia di molti. Tuttavia, questa disciplina comporta anche grandi rischi, legati principalmente all’ambiente ostile in cui si opera e alle tecnologie utilizzate.

La sicurezza in mare, e ancor più nelle profondità oceaniche, è un tema che non può essere sottovalutato. Le tecnologie, per quanto avanzate, sono soggette a rigorose regolamentazioni per garantire che ogni missione, sia essa scientifica o commerciale, si svolga in condizioni ottimali. I protocolli di sicurezza sono essenziali per prevenire incidenti, ed è proprio attraverso l’osservanza di questi che si possono evitare tragedie.

L’evoluzione tecnologica ha permesso la costruzione di mezzi sempre più sofisticati per l’esplorazione subacquea. Tuttavia, anche le tecnologie più moderne possono presentare problemi. Il design e i materiali impiegati nella costruzione di questi veicoli devono essere attentamente selezionati e testati per affrontare le enormi pressioni presenti a grandi profondità. Qualsiasi anomalia strutturale può avere conseguenze catastrofiche.

È in questo contesto che si inseriscono le discussioni attorno a progetti ambiziosi, come quelli che prevedono l’esplorazione del relitto del Titanic, che si trova a oltre 3.800 metri di profondità. Un’impresa di questo tipo richiede non solo un equipaggiamento all’avanguardia, ma anche una grande attenzione alla progettazione e alla manutenzione dei sommergibili coinvolti.

Una riunione cruciale sul Titan

Nel gennaio 2018, durante una riunione tra il CEO di OceanGate, Stockton Rush, e il suo team, furono sollevati seri dubbi sulla sicurezza del sottomarino Titan. In particolare, David Lochridge, direttore delle operazioni marittime dell’azienda, espresse le sue preoccupazioni riguardo alla struttura del sommergibile, evidenziando criticità nella progettazione e nella qualità dei materiali impiegati.

Rush, pur ascoltando le osservazioni del suo team, rispose con fermezza che credeva profondamente nella sicurezza del sommergibile. La conversazione, durata oltre due ore, vide un acceso scambio di opinioni, ma alla fine le preoccupazioni di Lochridge non vennero prese in considerazione.

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Riproduzione AI di un sottomarino (Pixabay Foto) – www.marinecue.it

La tragedia dopo le decisioni di quella riunione

Il sottomarino Titan implose durante una spedizione verso il Titanic, causando la morte di cinque persone, inclusi Rush stesso e altri membri dell’equipaggio. Lo stesso Rush aveva assicurato che nessuno sarebbe morto in quella traversata.

Per Lochridge scattò il licenziamento. A quanto si apprende, l’Agenzia del Dipartimento del Lavoro per la sicurezza Osha sarebbe stata informata degli eventi, ma non ci sarebbero stati interventi in tal senso.