Ancora morti in mare | Imbarcazione con migranti riportata a riva dall’esercito: difficile se non impossibile porre un freno a queste tragedie

Mare migranti

Ancora morti in mare | Imbarcazione con migranti riportata a riva dall'esercito: difficile se non impossibile porre un freno a queste tragedie (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

Ancora morti in mare: la triste notizia sconvolge l’Europa. A pochi chilometri dalle coste si è consumata la tragedia.

Ogni anno, migliaia di persone affrontano viaggi estremamente rischiosi per cercare di raggiungere l’Europa. Molti di loro provengono dall’Africa subsahariana e sono spinti da motivazioni diverse, come la povertà, i conflitti, o semplicemente il desiderio di un futuro migliore. Il fenomeno delle migrazioni, ormai da decenni, coinvolge molte rotte marittime e ha visto crescere un numero drammatico di vite perse in mare.

Le imbarcazioni su cui i migranti viaggiano sono spesso sovraffollate e inadatte a navigare a lungo in acque pericolose. Si tratta di mezzi di fortuna, con motori precari e scarsi mezzi di sicurezza. La loro condizione, già precaria alla partenza, peggiora ulteriormente quando le condizioni del mare si fanno più difficili da affrontare. Non di rado, i viaggi si trasformano in tragedie, con imbarcazioni che si ribaltano o vanno alla deriva per giorni, se non settimane, senza assistenza.

La rotta del Mediterraneo è forse la più conosciuta, ma ci sono altre vie altrettanto pericolose, come la cosiddetta “rotta atlantica“. Quest’ultima, in particolare, è diventata una delle più frequentate negli ultimi anni, con migliaia di migranti che tentano la traversata dell’oceano per raggiungere le isole Canarie, territorio spagnolo. Tuttavia, questa rotta è anche tristemente nota per essere una delle più letali, con forti correnti oceaniche che spesso trascinano le barche alla deriva lontano dalle coste.

Queste tragedie accadono lontano dagli occhi dell’opinione pubblica, e le storie dei migranti morti in mare si moltiplicano, raccontando un quadro di disperazione. Gli sforzi internazionali per arginare il fenomeno delle migrazioni, finora, si sono concentrati più sulla chiusura delle frontiere che sulla protezione di chi cerca di attraversarle.

Una scoperta inquietante al largo delle coste

Domenica sera, una di queste imbarcazioni è stata trovata alla deriva, con a bordo almeno 30 corpi in decomposizione. L’imbarcazione era a circa 70 chilometri dalle coste di Dakar, la capitale del Senegal, ed è stata portata a riva dall’esercito lunedì.

Il portavoce Ibrahima Sow ha confermato che lo stato avanzato di decomposizione dei corpi sta rendendo difficili le operazioni di identificazione. Le autorità hanno avviato un’indagine per capire da dove fosse partita la barca e chi fossero le persone a bordo.

Migranti
Ancora morti in mare | Imbarcazione con migranti riportata a riva dall’esercito: difficile se non impossibile porre un freno a queste tragedie (Pixabay FOTO) – www.marinecue.it

Il pericolo della rotta atlantica

Secondo le prime ricostruzioni, è probabile che le vittime fossero migranti partiti dal Senegal o da un altro paese dell’Africa occidentale, diretti verso le isole Canarie. Negli ultimi due anni, il numero di migranti che tentano questa pericolosa rotta è cresciuto in modo significativo, facendo di essa una delle più trafficate e mortali.

La rotta atlantica dell’immigrazione rappresenta un grave pericolo per i migranti, esposti a tempeste e naufragi. Le imbarcazioni sovraccariche, unite alla mancanza di soccorsi adeguati, rendono questa traversata una delle più letali del mondo, con conseguenze devastanti.