Acqua del mare, vietato berla | Si rischia grosso: neanche la tanto decantata desalinizzazione è sicura
Bere l’acqua di mare può essere molto dannoso per la salute delle persone: è efficace la desalinizzazione? Tutti i dettagli.
L’acqua di mare rappresenta uno degli elementi naturali più abbondanti sul nostro pianeta, ricoprendo circa il 71% della superficie terrestre. La sua composizione è unica e diversa dall’acqua dolce, grazie alla presenza di numerosi sali disciolti, come il cloruro di sodio, che contribuiscono a renderla inadatta al consumo umano. Nonostante la sua inaccessibilità per la sete, è fondamentale per molti ecosistemi marini che dipendono dalle sue caratteristiche chimiche per mantenere l’equilibrio.
Questa acqua non è solo un habitat naturale, ma anche una risorsa per diverse attività umane, tra cui la pesca, il trasporto marittimo e, recentemente, la desalinizzazione per ottenere acqua potabile. Tuttavia, il suo elevato contenuto di sali, in particolare il sodio, la rende incompatibile con i processi fisiologici umani se ingerita. Eppure, per molti di noi, entrare in contatto con l’acqua di mare è una routine durante le vacanze estive, tra bagni e sport acquatici.
Quando si parla di acqua di mare, è importante considerare anche i rischi legati alla sua qualità. In molte aree costiere, l’inquinamento causato da attività industriali e scarichi non controllati può trasformare le spiagge da luoghi di svago a zone a rischio per la salute. Le autorità monitorano costantemente la qualità delle acque per garantire che siano sicure per i bagnanti, ma in alcuni casi, la presenza di patogeni può rappresentare un pericolo non visibile ad occhio nudo.
Un altro elemento interessante dell’acqua di mare è il suo ruolo nell’equilibrio degli ecosistemi globali. Le correnti oceaniche, infatti, influenzano i climi, regolando la temperatura del pianeta e trasportando nutrienti che supportano la vita marina. Questo delicato equilibrio è sempre più minacciato dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento, due fattori che stanno alterando profondamente gli oceani.
Perché non si può bere l’acqua di mare
Nonostante possa sembrare naturale voler bere acqua di mare in caso di emergenza, come un naufragio, farlo è estremamente pericoloso. Il contenuto di sali nell’acqua di mare, in particolare il cloruro di sodio, è molto più alto rispetto a quello che il nostro corpo può gestire. La salinità media del mare, infatti, è del 3,5%, mentre quella dei nostri fluidi corporei è solo dello 0,9%. Questa differenza provoca uno squilibrio nell’organismo che conduce alla disidratazione.
Se si beve acqua di mare, i reni tentano di espellere il sale in eccesso, ma per farlo hanno bisogno di acqua dolce, che ovviamente non è disponibile. Questo provoca un ciclo di disidratazione sempre più grave, portando a complicazioni come nausea, vomito e, nei casi più estremi, blocco renale e morte.
I rischi legati ai patogeni e agli inquinanti
Un altro pericolo del consumo di acqua di mare riguarda la possibile presenza di patogeni e inquinanti. Anche se desalinizzata, l’acqua marina può contenere batteri e virus come il Norovirus, oppure tossine prodotte da alghe che possono causare gravi disturbi gastrointestinali e infezioni. Inoltre, in alcune aree costiere, l’inquinamento industriale o da imbarcazioni rende l’acqua potenzialmente tossica, con gravi rischi per la salute umana.
L’ingestione di acqua di mare, quindi, non solo provoca disidratazione, ma espone il corpo a numerosi pericoli legati alla presenza di agenti patogeni e sostanze inquinanti. I batteri, come l’Escherichia coli o il Vibrio vulnificus, possono causare infezioni gravi, mentre le tossine rilasciate dalle alghe durante la fioritura possono portare a sintomi come nausea, febbre e dermatiti. Bere acqua di mare, anche in piccole quantità, dovrebbe essere evitato per proteggere la propria salute in situazioni di emergenza e non solo.