Sottomarini pensati per le esigenze anche dell’equipaggio femminile: è la decisione presa dalla US Navy, la Marina Militare statunitense. La scelta si basa sui dati. Già oggi il 20% dei militari americani nella Marina è donna per quanto riguarda l’Accademia. La percentuale sale al 28% per Guardiamarina NROTC. Oltre a questo, il 57% dei laureati in Ingegneria e Scienze è femminile. Di fronte a questi dati, accanto alla forte carenza di personale negli ultimi anni, la Marina degli Stati Uniti ha deciso di aprirsi a nuove reclute, anche con sottomarini più comodi e all’altezza delle nuove esigenze.
Il primo dei sottomarini messi a disposizione dalla Marina statunitense è l’USS New Jersey, costruita a partire nel 2015 e messa in servizio quest’anno, proprio per questa missione. L’imbarcazione militare è pensata per le esigenze di genere e il compito di testarla è andato a un equipaggio tutto al femminile. La Marina si è aperta alle militari nel 2011, ma per le sezioni di ormeggio è stato necessario un po’ di tempo. Secondo la Tenente Sabrina Reyes-Dods, coordinatrice delle donne nei sottomarini (WIS) presso il Comandante della Submarine Force Atlantic nel 2021, la presenza delle donne ha consentito di migliorare il bacino delle competenze in seno alla Marina. Il sottomarino a propulsione nucleare è partito sabato 21 settembre, mentre la Marina oggi procede con altri 23 battelli in giro per il mondo.
Nonostante le aperture di genere siano solo recenti, le donne che hanno servito il Paese nel mondo della Marina statunitense sono note già a partire dalla fine dell’Ottocento. Fino alla fine degli anni Settanta del Novecento il loro servizio resta quello di infermiera. Solo una sentenza del tribunale del Distretto di Columbia cambia un po’ la questione, ma con una limitazione importante. Le donne non possono accedere ai Navy Seal in questa fase. Il motivo è che le donne non avrebbero la forza fisica necessaria per superare l’addestramento secondo la sentenza. Sempre lo stesso documento riferisce come per le donne sia impossibile accedere al servizio nei sottomarini. In questo secondo caso si era puntato il dito sulle esigenze fisiche. In un sottomarino gli spazi sono angusti e c’è pochissimo spazio personale. Per questo, avere un equipaggio misto avrebbe generato promiscuità nell’equipaggio, facendo venir meno quel clima necessario ad affrontare le sfide dell’ambiente militare.
Il mondo dei sottomarini è cambiato tantissimo nei decenni, complice la tecnologia e le strumentazioni avanzate di bordo. Così il problema logistico va attenuandosi e nel 2010 il primo gruppo di 24 donne entra ufficialmente nei sommergibili lanciamissili della US Navy. E in Italia? Nel nostro Paese le donne possono arruolarsi dal 1999 e dal 2016 ci sono le prime sommergibiliste. Nel caso italiano non è stato necessario risolvere la questione dei bagni. Le militari hanno adempiuto ai loro compiti con professionalità nonostante i disagi che sono tuttora esistenti. Con l’introduzione della Jersey Girl le cose potrebbero cambiare. Nel frattempo da noi la prima donna ha passato gli esami per il Gruppo operativo subacquei (Gos) nel 2022 e ora lavora nel corpo speciale della Marina Militare Italiana analogo ai Navy Seal americani.
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