Barriera corallina, ciò che sta accadendo è preccupante | ‘Il peggior sbiancamento in assoluto’: ridurre subito le emissioni inquinanti
È urgentissimo ridurre le emissioni inquinanti al più presto: la nostra esistenza è in pericolo e ciò è evidente se guardiamo i coralli, sono tutti bianchi.
La Grande barriera corallina, che si estende per oltre 2.300 chilometri al largo delle coste del Queensland, è uno degli ecosistemi più straordinari del pianeta. Ospita una varietà incredibile di forme di vita, tra cui più di 600 specie di coralli e oltre 1.600 specie di pesci. Questo mosaico di biodiversità la rende un luogo di grande rilevanza ecologica, non solo per l’Australia, ma per tutto il mondo. La sua complessa rete di habitat costituisce una risorsa preziosa, tanto per la scienza quanto per l’economia locale, attraverso il turismo e la pesca.
La Grande barriera corallina non è solo un simbolo di bellezza naturale, ma gioca anche un ruolo cruciale negli equilibri ecologici dell’oceano. Le barriere coralline come questa offrono riparo e cibo a migliaia di organismi marini, contribuendo alla salute generale dell’oceano. Inoltre, proteggono le coste dall’erosione, assorbendo l’energia delle onde. La loro importanza va oltre la semplice bellezza estetica, intrecciandosi con la stabilità ambientale e la sopravvivenza di molte specie.
Negli ultimi decenni, la Grande barriera corallina ha affrontato numerose minacce, molte delle quali legate alle attività umane. L’innalzamento delle temperature oceaniche, causato dal riscaldamento globale, sta mettendo a dura prova la capacità di recupero dei coralli. Oltre al cambiamento climatico, anche l’inquinamento, la pesca eccessiva e lo sviluppo costiero hanno contribuito al deterioramento di questo ecosistema. Nonostante la sua resilienza, la barriera è ormai in una situazione delicata, con la sua salute complessiva che continua a peggiorare.
La perdita della Grande barriera corallina rappresenterebbe non solo un disastro per l’Australia, ma anche per il pianeta intero. Le barriere coralline, infatti, sono spesso chiamate le “foreste pluviali del mare” per il loro ruolo nella conservazione della biodiversità marina. Senza un intervento deciso a livello globale, molti degli ecosistemi connessi alla barriera potrebbero essere compromessi in modo irreversibile, con effetti devastanti per le specie che vi abitano e per gli esseri umani che ne dipendono.
L’ultimo episodio di sbiancamento
La Grande barriera corallina è stata colpita da uno degli episodi di sbiancamento più gravi mai osservati. Secondo l’autorità che gestisce il parco marino, il 73 per cento dei coralli è stato danneggiato durante l’ultima estate australe, una percentuale che supera di gran lunga i danni registrati negli anni precedenti.
Questo evento drammatico, annunciato a marzo, è il quinto episodio di sbiancamento in soli otto anni. La causa principale è stata individuata nelle temperature dell’acqua, che sono rimaste a livelli superiori alla media per un periodo prolungato.
Il futuro della barriera e le preoccupazioni scientifiche
Gli scienziati sono preoccupati: nonostante la Grande barriera corallina abbia mostrato in passato una grande capacità di recupero, gli effetti di questo ultimo evento potrebbero essere devastanti. Secondo Roger Beeden, capo scienziato dell’autorità del parco marino, questa volta potrebbe essere più difficile per i coralli riprendersi completamente.
Se non si interviene rapidamente per ridurre le emissioni di gas serra, il rischio è di perdere per sempre un ecosistema insostituibile, compromettendo così l’equilibrio ecologico di un’intera regione.