Concessioni balneari, il Governo ha ceduto | Arrivano le proroghe ed i cittadini non avranno più un lembo di spiaggia libera: tutti a casa
L’aumento del prezzo dei lettini in spiaggia sta diventando ingestibile. Ecco come il Governo ha deciso di intervenire.
L’aumento del prezzo dei lettini in spiaggia è un tema che continua a suscitare interesse e preoccupazione tra i turisti e gli operatori del settore. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito a un progressivo incremento delle tariffe per l’affitto di lettini e ombrelloni, con costi che variano sensibilmente da una località balneare all’altra. Questo fenomeno è attribuito non solo alla crescente domanda turistica, ma anche alla gestione delle concessioni e agli investimenti che gli stabilimenti balneari devono affrontare per mantenere elevati standard di qualità.
Le conseguenze di questo aumento non si limitano al portafoglio dei bagnanti, ma riflettono una problematica più ampia legata alla gestione delle spiagge. I comuni costieri, infatti, svolgono un ruolo cruciale nell’assegnazione delle concessioni demaniali, un processo che negli ultimi anni si è complicato a causa delle normative europee e delle politiche nazionali. Ogni comune gestisce le concessioni in modo autonomo, creando spesso una situazione di confusione e incertezza, sia per i gestori degli stabilimenti che per i turisti.
Questa frammentazione è diventata oggetto di dibattito, soprattutto in vista della scadenza delle attuali concessioni balneari. Il governo italiano si trova a dover affrontare la difficile questione della riorganizzazione del sistema delle concessioni, anche per evitare possibili sanzioni da parte dell’Unione Europea. La direttiva Bolkestein, che promuove la libera concorrenza nei servizi, prevede infatti che le concessioni siano messe a gara, un aspetto che ha creato tensioni tra il governo, i comuni e i gestori degli stabilimenti.
Il futuro delle concessioni balneari è dunque al centro dell’agenda politica, con un nuovo disegno di legge in fase di discussione.
Nuova bozza del disegno di legge
Secondo quanto emerso, la nuova bozza del Disegno di Legge sulle concessioni marittime, pubblicata da Mondo Balneare, prevede la proroga delle concessioni demaniali fino a cinque anni. Un altro punto centrale riguarda la gestione delle spiagge libere: il 15% delle coste di ogni regione dovrà essere riservato a questo scopo, garantendo così un equilibrio tra aree concesse e aree fruibili gratuitamente dai cittadini.
La bozza prevede inoltre la mappatura dettagliata delle coste italiane, con l’obiettivo di stabilire in modo preciso quali tratti di spiaggia debbano essere considerati una risorsa naturale scarsa, introducendo criteri specifici per la proroga delle concessioni basati sul livello di occupazione costiera.
Il confronto con l’unione europea
Uno degli aspetti più delicati riguarda il dialogo con Bruxelles, dato che qualsiasi nuova normativa dovrà rispettare i criteri stabiliti dall’Unione Europea. In particolare, il governo Meloni sta cercando di evitare sanzioni, mantenendo un equilibrio tra le esigenze dei comuni e quelle degli operatori balneari. Tuttavia, il testo della bozza potrebbe ancora subire modifiche, soprattutto per quanto riguarda le modalità di riassegnazione delle concessioni, che dovranno rispettare i principi di trasparenza e parità di trattamento richiesti dalla direttiva europea.
Questo implica che il processo non potrà favorire i concessionari attuali in modo indiscriminato, ma dovrà garantire anche la partecipazione di nuovi soggetti, inclusi i giovani imprenditori e le piccole imprese, incentivando una maggiore competizione e il miglioramento complessivo dell’offerta turistica nelle località balneari italiane.