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Implosione del sottomarino Titan, sono morti i cinque passeggeri

La guardia costiera americana ha ritrovato ieri i rottami del sottomarino Titan, scomparso domenica scorsa con i turisti che avrebbero dovuto visitare il relitto del Titanic. Secondo le ultime informazioni, un Rov ha individuato inizialmente la coda del Titan e successivamente ha scoperto altri detriti correlati. Questa scoperta ha gettato un’ombra di tristezza sulle speranze di salvare i cinque occupanti del sottomarino disperso, che sarebbero morti a causa di un’implosione.

Il ritrovamento dei rottami del sottomarino Titan

I robot sottomarini hanno svolto un ruolo fondamentale nelle operazioni di ricerca. Il Rov della nave canadese Horizon Arctic è stato il primo a raggiungere il fondo marino, individuando i detriti vicino al relitto del Titanic. Anche la nave oceanografica francese Atalante ha contribuito alle ricerche con il suo Rov, il Victor 6000. Mentre gli esperti analizzavano i detriti recuperati, le operazioni di ricerca sono proseguite. Tuttavia, le speranze di un eventuale salvataggio dell’equipaggio si sono gradualmente ridotte. Infatti le condizioni sul fondo marino, compreso l’esaurimento dell’ossigeno, rendevano la situazione sempre più complicata. Nonostante ciò, le squadre di ricerca non hanno mai interrotto gli sforzi per localizzare il sottomarino Titan e i suoi passeggeri.

Dopo giorni di ricerche, i rottami del sottomarino Titan sono stati ritrovati nei pressi del relitto del Titanic. La società OceanGate e la Guardia Costiera americana hanno annunciato la morte dell’intero equipaggio giovedì sera. Il robot utilizzato per le ricerche ha individuato il telaio di atterraggio del batiscafo e la sua parte posteriore insieme ad altri tre pezzi vicino alla prua del Titanic. Le autorità hanno confermato che il veicolo è imploso istantaneamente a causa di una “catastrofica perdita di pressione”. Ciò ha confermato le preoccupazioni degli esperti che avevano formulato l’ipotesi di un collasso strutturale a causa della pressione o di un guasto.

Credit: ANSA

La teoria dell’implosione istantanea

Il primo sistema che aveva rilevato l’implosione del sottomarino Titan appartiene alla Marina americana. Questo rilevamento è avvenuto diverse ore dopo che il sommergibile aveva iniziato la sua missione. Il sistema ha registrato un’implosione sospettata di essere avvenuta vicino al sito dei detriti scoperto successivamente. Il sistema ha prontamente comunicato le informazioni al comandante responsabile delle operazioni di ricerca e soccorso. Un alto dirigente della Marina statunitense ha confermato che è stata condotta un’analisi dei dati acustici. Ciò ha rivelato la presenza di un’anomalia coerente con un’implosione o un’esplosione nelle vicinanze di dove il Titan stava operando quando le comunicazioni si sono interrotte. La Marina ha richiesto che il sistema specifico utilizzato non fosse menzionato per motivi di sicurezza nazionale.

Guillermo Sohnlein, co-fondatore di OceanGate, la società che gestisce il sottomarino Titan, ha ipotizzato che potrebbe essersi verificata un’implosione istantanea a causa della pressione subacquea estrema. Tuttavia, Sohnlein aveva espresso inizialmente ottimismo riguardo alle possibilità di sopravvivenza degli occupanti del Titan, considerando le misure di sicurezza avanzate del sottomarino. Le speranze di un eventuale salvataggio si basavano sulla possibilità che il sottomarino fosse rimasto intatto dopo l’implosione. Si pensava inizialmente che gli occupanti potessero essere in grado di sopravvivere all’interno della struttura sigillata.

Credit: ANSA

Il Titan e il relitto del Titanic: una tragica coincidenza

La scomparsa del sottomarino Titan vicino al relitto del Titanic ha aggiunto un elemento di tragica ironia della sorte a questa vicenda. Il Titanic stesso è stato teatro di una delle più grandi tragedie marittime della storia. Ora il Titan, che avrebbe dovuto portare i turisti a esplorare quel sito, è stato protagonista di un evento altrettanto tragico. Questo collegamento tra le due navi ha suscitato un profondo senso di tristezza e commozione in tutto il mondo. Nonostante il ritrovamento dei rottami del Titan, molti interrogativi rimangono ancora senza risposta. Gli investigatori continueranno a cercare la verità dietro la scomparsa del sottomarino e ad analizzare attentamente i detriti recuperati per ottenere indizi cruciali. È fondamentale comprendere le cause dell’incidente per prevenire futuri disastri simili e assicurare la sicurezza delle operazioni subacquee.

Davanti a una tragedia di tale portata, le polemiche su OceanGate e il suo CEO non si placano. Sono nate diverse critiche che riguardano la struttura del sommergibile, che era pilotato tramite un controller per videogiochi Logitech F710, e la mancanza di controlli sulla sicurezza. Inoltre, ci sono stati ritardi nell’allarme lanciato dopo la perdita di contatti. Gli esperti ritengono che uno dei problemi del sottomarino Titan sia stato l’utilizzo ripetuto. Infatti, la sua struttura era progettata per un numero limitato di immersioni sott’acqua, non per frequenti immersioni come quelle effettuate. Questo uso prolungato potrebbe aver indebolito la struttura, portando al collasso catastrofico.

Credit copertina: ANSA

Maria Chiara Cavuoto

Studentessa magistrale di Ingegneria Energetica all'Università di Bologna, interessata ai settori dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. Appassionata di tematiche ambientali e attenta alle nuove scoperte scientifiche, mi piace capire a fondo ciò che mi circonda, per migliorarlo ma senza dimenticare di rispettarlo. Autrice per #EnergyCuE da novembre 2020

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