Fantasia e genialità sono quasi sempre associati ad artisti come pittori, musicisti e scrittori. Quante volte, durante le ore di arte, abbiamo sentito dire “Van Gogh… Mozart… Jane Austen… è un genio”. Infinite. Eppure, pur senza andare a scomodare colossi della scienza come Da Vinci, Edison o Tesla, anche nel mondo dell’ingegneria è possibile apprezzare a delle vere e proprie opere frutto di duro lavoro ma soprattutto di un team di folli geni ricchi di fantasia; una di queste, forse la più sensazionale, è la FLIP Boat.
In questo caso, il gruppo di ingegneri di cui stiamo parlando, è stato capace di stravolgere completamente il concetto di nave dando vita ad un’opera più vicina ai dipinti del surrealismo che non al mondo della ricerca.
Immaginando una nave oceanografica da ricerca è facile notare come questa necessiti, affinché possa reperire agevolmente e con precisione i dati, come ad esempio di una mappatura del fondale o delle immagini di una specifica fauna marina, di procedere a velocità estremamente basse proprio per consentire un’accurata analisi, scevra di qualsiasi interferenza esterna. Per ottenere il soddisfacimento di questa richiesta, tendenzialmente, si procede attraverso l’installazione di un motore capace di funzionare a velocità così basse, molto spesso elettrico, in quanto meno rumoroso di un generico propulsore diesel.
Eppure, esiste una nave che pur di accontentare le esigenze dei suoi naviganti è capace di “affondare”, ossia di navigare in verticale, anziché in orizzontale. Questo tipo di nave è pura e semplice realtà e va sotto il nome di Floating Instrument Platform, FLIP in breve, ed è unica nel suo genere.
Sebbene il primo pensiero sia quello di ritenere che il proprietario di questa imbarcazione avveniristica e unica nel suo genere sia un viziato e fin troppo esigente magnate, la verità è che a vantare il possesso e la navigazione su questa nave è l ONR, Office of Naval Research, ed è gestita ed utilizzata dal Marine Physical Laboratoty presso il Scripps Research Institue, TSRI, con sede in California.
Altrettanto sorprendente è pensare che la progettazione di una nave di questo tipo è ben lungi dall’essere “recente”: il suo completamento è addirittura datato al 1962, nonostante un significativo ammodernamento sia avvenuto il 1995.
Una volta soddisfatta la curiosità circa la proprietà della nave viene da chiedersi come essa sia capace di portarsi dalla posizione tipica orizzontale ad una perfettamente verticale. Prima di ciò è necessario dire quali siano effettivamente i vantaggi di una nave siffatta, in quanto è doveroso capire il perché si è ricorsi ad una soluzione così ingegneristicamente estrema. Il suo scopo è quello di poter provvedere all’acquisizione di dati oceanografici come l’altezza d’onda, la densità e la temperatura dell’acqua, rilevazioni acustiche e tutto ciò che consente di incrementare la nostra conoscenza della flora e della fauna marina.
In più, l’uso degli strumenti di ricerca non è minato dalla variazione di angolazione della nave in quanto sono posizionati lateralmente e, quindi, facilmente e velocemente utilizzabili. Similmente, gli interni della nave hanno un design tale da consentirne la vivibilità in entrambe le configurazioni, senza scomodità o pericolo per i ricercatori che la vivono durante i periodi di studio. Giusto per fare un esempio, ogni stanza è dotata di due porte, una utilizzabile quando la nave è nella posizione orizzontale e l’altra quando è in posizione verticale. Inoltre, è priva di mezzi di propulsione, conseguentemente necessita di un costante rimorchio verso la zona di lavoro, dove poi viene ormeggiata e “lasciata a sé stessa”.
Detto ciò, il passaggio da una posizione di zero gradi ad una di novanta gradi viene ottenuta determinando un letterale affondamento della nave pompando acqua, in maniera controllata, all’interno della nave. Il tempo necessario al completamento dell’operazione è di circa mezz’ora. Inutile dirlo, il vascello è completamente impermeabile all’acqua, quindi questa entra solo quando espressamente richiesto e voluto.
Infine, un’attenzione è doverosa anche nei confronti di chi ha avuto l’idea originale dando così i natali ad una sorprendente invenzione, ossia agli ingegneri Fred Fisher e Fred Spiess The Brothers operanti presso l’Engineering Company di Portland.
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