Le navi Michelangelo e Raffaello furono due transatlantici italiani progettati con grande cura per gestire i flussi verso gli USA ma anche superare in tutto le altre navi passeggeri dell’epoca. Il governo italiano affidò la costruzione delle unità ai cantieri Ansaldo di Genova Sestri e CRDA di Trieste. Il progetto delle due gemelle presenta differenze rispetto alle navi similari del tempo per garantire una maggiore sicurezza in mare. Ultime in servizio con la compagnia Italia – Società di Navigazione (o Società Italia), dopo una breve vita, finirono col subire le conseguenze della guerra tra Iran e Iraq degli anni ’80.
Le navi Michelangelo e Raffaello furono due unità gemelle con la missione di soddisfare la crescente richiesta dei passeggeri intenti a raggiungere gli Stati Uniti. Durante gli anni del “miracolo economico italiano”, ovvero tra il 1950 e il 1960 la compagnia Società Italia si preparava all’arrivo di due nuovi transatlantici, appunto le navi Michelangelo e Raffaello, il cui ordine giunse nel 1960.
Il transatlantico altro non è che una grande nave passeggeri con la missione di collegare Europa e America. Lo sviluppo di queste tipologie di unità si può collocare durante il periodo della Prima guerra mondiale: un esempio noto a tutti per la sua drammatica storia è il transatlantico RMS Titanic naufragato nel 1912. I transatlantici hanno dominato il trasporto verso il Nuovo Mondo fino al perfezionamento del trasporto aereo; dagli anni ’60 in poi, infatti, i transatlantici iniziano a perdere progressivamente importanza.
Il transatlantico Andrea Doria fu tra le navi passeggeri più lussuose del suo tempo: purtroppo i suoi anni di servizio finirono con un drammatico naufragio che mise in discussione il modo in cui all’epoca si assicurava la sicurezza in navigazione.
La costruzione delle navi Michelangelo e Raffaello subì un ritardo perché la Società Italia dovette far fronte all’incidente della nave Andrea Doria. La Compagnia investì sulla nave Leonardo da Vinci per renderlo subito disponibile e sostituire così il transatlantico andato perso. Le navi Michelangelo e Raffaello entrarono così in servizio già quando l’aereo si dimostrava un mezzo assai più competitivo delle navi per il trasporto verso gli USA; questa è la ragione per cui le navi gemelle servirono per pochi anni.
Il transatlantico Andrea Doria naufragò il 26 luglio 1956 a causa della collisione con la motonave svedese Stockholm. La compagnia Società Italia subì dure critiche in seguito all’incidente nonostante già all’epoca fosse noto che le maggiori responsabilità dell’incidente erano da attribuire alla Stockholm, in particolare ad un ufficiale inesperto che prima dell’impatto mal interpretò i tracciati radar.
Quanto accaduto influenzò molto la progettazione delle navi Michelangelo e Raffaello. Esse dovevano riscattare la Compagnia e dunque essere estremamente competitive se non superare tutte le altre navi passeggeri esistenti. Ci fu un grande sforzo per migliorare nettamente la sicurezza in navigazione. L’elevata stabilità era assicurata dall’aumento dell’altezza metacentrica. Le lamiere dello scafo si presentavano più spesse rispetto a quanto stabilivano le norme.
Anche la compartimentazione fu pensata per rispondere agli incidenti più gravi: le navi potevano galleggiare anche con tre compartimenti allagati nonostante la SOLAS accettasse in quegli anni il possibile allagamento di due aree stagne. Anche l’apparato motore, diviso in due locali, era più sicuro perché entrambi gli spazi erano separati, dunque autonomi e stagni, prendendo spunto dai piani delle navi militari.
Anche se gemelle, le navi Michelangelo e Raffaello presentavano alcune differenze. La Raffaello raggiungeva la lunghezza di circa 276 metri e una stazza lorda di 45.933 tonnellate; al contrario la Michelangelo, pur avendo le stesse dimensioni, contava una stanza di poco inferiore, ovvero 45.911 tonnellate. Per quanto riguarda la velocità di crociera, essa era la stessa per entrambe ovvero circa 27 nodi. La velocità massima invece favoriva per un solo nodo in più la Michelangelo: 32 nodi contro i 31 della Raffaello.
Le principali differenze tra i due transatlantici riguardavano gli interni. Agli inizi del ‘900 i transatlantici erano arredati seguendo uno stile classico. Fu durante gli anni ’20 che prese piede l’Art déco, influenzato sia da forme d’arte antica (egizia, africana, azteca, e così via) sia moderna (ad esempio cubismo e futurismo). Il nuovo utilizzo di materiali come l’alluminio, l’ottone e la finta pelle, donarono un aspetto assai moderno alle nuove navi. L’arredamento del transatlantico Raffaello fu affidato allo studio Lapadula di Roma che optarono per uno stile più moderno. Agli interni della Michelangelo lavorarono diverse ditte che mantennero rispetto alla gemella un più forte richiamo classico.
L’evoluzione del trasporto aereo ha segnato la fine dei transatlantici Michelangelo e Raffaello. Già durante la costruzione della nave era prevedibile che il trasporto aereo dall’Europa all’America surclassasse quello navale. Nonostante i palesi indizi, il governo italiano e la Società Italia decisero di continuare il progetto e la costruzione delle navi Michelangelo e Raffaello. Il graduale declino dei due transatlantici terminò negli anni ’70 quando Alitalia ottenne il Boeing 747. Quest’ultimo poteva trasportare passeggeri a New York con tariffe assai ridotte rispetto alle offerte di Società Italia, in difficoltà anche a causa del caro carburanti.
Mentre alcuni transatlantici riuscirono a sopravvivere qualche altro anno trasformandosi in navi da crociera, le gemelle Michelangelo e Raffaello che dividevano a bordo i passeggeri in classi non poterono essere adibite al nuovo profilo di missione. L’ultimo viaggio della nave Raffaello avvenne il 21 aprile 1975 mentre quello della nave Michelangelo il 25 giugno 1975.
Fu nell’ottobre del 1976 che l’Iran si propose per l’acquisto delle due gemelle. In Medio Oriente, i due transatlantici assunsero il ruolo di alloggio galleggiante per i militari iraniani in attesa della costruzione dei porti di Bushehr e Bandar Abbas. Da qui in poi, il destino delle navi Michelangelo e Raffaello si lega drammaticamente alle vicende belliche che coinvolgono Iran e Iraq. I disordini interni alla regione lasciano le navi senza protezione alla mercé di criminali che devastarono e saccheggiarono entrambi i transatlantici.
Lo stesso governo iraniano smontò alcune apparecchiature per sfruttarle durante il conflitto. Il 20 novembre del 1982, i missili iracheni colpirono la nave Raffaello facendola affondare. Nel 1991, invece, la gemella Michelangelo, ormai quasi completamente smantellata, fu infine demolita in Pakistan.
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