British Flagship: il governo affossa l’idea dello yacht pubblicità

La nave British flagship doveva rappresentare il fiore all’occhiello dell’industria navale del Regno Unito. Il governo del primo ministro conservatore Rishi Sunak ha cancellato però il progetto. Il primo ministro conservatore Boris Johnson aveva annunciato l’inzio del progetto all’inizio di giugno 2021. Secondo lo stesso Johnson questo doveva essere l’erede dell’HMY Britannia, decommissionato nel 1997 dallo stesso governo conservatore come taglio della spesa pubblica.

british Flagship
Lo yacht Britannia prima del ritiro. Fonte: Wikimedia Commons

British Flagship: il progetto

Il progetto della nave British Flagship proviene dalla mente dell’ex primo ministro conservatore inglese, Boris Johnson. La sua idea era di utilizzare questa nave come pubblicità per il Regno Unito. Infatti, questa decisione è stata presa a seguito della vittoria di lasciare l’unione europea. A seguito dell’uscita cosiddetta Hard Brexit dall’unione europea, è stato pensato come una piattaforma per pubblicizzare la potenza industriale e marittima del Regno Unito, e di conseguenza, essere utilizzata per finalizzare molti accordi di libero scambio sul concetto di quello di Schengen, in cui il regno unito non ha mai partecipato a fondo, e da cui lo stesso è uscito attraverso l’uscita dall’unione europea.

Il progetto presentato da Andrew Winch per la British Flagship. Fonte: Winch Design

La costruzione era pensata per cominciare al più presto quest’anno, quindi dopo un anno dall’annuncio. Si necessitava di questo tempo tecnico per la gara per il progetto e la scelta del cantiere navale in cui costruirlo. Il progetto iniziale era anche di portarlo in servizio entro tre o quattro anni dall’inizio del progetto. La British Flagship doveva essere costruita utilizzando tecnologie britanniche e utilizzando tecnologie verdi. Secondo lo stesso Johnson, la British Flagship sarebbe stata la prima nave di questo tipo al mondo, dimostrando il fatto che il Regno Unito sarebbe un precursore dell’innovazione. Il costo della nave sarebbe attorno alle 200 milioni di sterline. L’idea è che la British Flagship abbia un equipaggio composto da marinai e ufficiali della Royal Navy e che la nave sarebbe rimasta in servizio per 30 anni almeno.  

I motivi della decisione di cancellare il progetto

Dall’inizio, in molti erano contrari a questo progetto. Il progetto, come detto si è delineato dopo l’uscita del regno unito dall’unione europea. Gli oppositori del progetto erano molto scettici sulla possibilità dello yacht di creare posti di lavoro e di riuscire ad aumentare il commercio e la crescita. Tanto che i laboristi hanno risposto al progetto chiedendo esplicitamente al governo britannico di esplicitare come la nave avrebbe raggiunto questi obbiettivi. Altri critici hanno espresso dubbi sul fatto che i risultati che la British Flagship è detta poter raggiungere siano effettivamente praticabili in questo modo. Inoltre, si ritiene che questa nave sia non pratica per l’obbiettivo o che costi troppo. Secondo altri critici personali di Boris Johnson ritengono anche che questa nave sia un progetto nato dalla vanità dello stesso ex primo ministro, e che questo progetto sia solo un progetto di vanità suo.

Il panorama internazionale è cambiato sensibilmente tra il 2021 e il 2022. Con il conflitto in Ucraina, molti stati europei hanno deciso di incrementare la spesa dedicata alla difesa. Il segretario della difesa del nuovo governo britannico, Ben Wallace, aveva già cominciato a dare l’idea di annullare la produzione della nave. Il gabinetto del primo ministro Sunak ha comunicato l’otto di novembre corrente la decisione di cancellare il progetto. Il motivo che è stato dato è che il progetto non è importante come la richiesta di navi oceanografiche che possano controllare lo stato di installazioni sottomarine, e di conseguenza proteggerle da attacchi. Inoltre, Sunak deve trovare come chiudere un buco fiscale di 50 miliardi di sterline, di conseguenza, queste 200 milioni di sterline sono facili da far saltare. Inoltre, non è chiaro se il governo manterrà, per lo stesso motivo, la decisione di spendere 3% del PIL in spese militari.