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Ammoniaca verde prodotta vicino alle centrali elettriche al largo

L’ammoniaca verde, ma anche di altri tipi, è da alcuni postulato come il nuovo combustibile soprattutto per le navi e altre applicazioni a bassa velocità e alta potenza. Un’idea è quella di produrla al largo, vicino alle centrali eoliche al largo.

Gli usi dell’ammoniaca

L’ammoniaca può essere utilizzata sia come vettore energetico che come vettore per il trasporto di energia, oltre che come combustibile a emissione zero. Infatti, per lo stoccaggio di energia l’ammoniaca può essere usato in sostituzione alle batterie o all’idrogeno, in quanto può essere tenuto liquido a pressioni tra i 10 e i 15 bar, oppure può essere refrigerata a -33°C. Inoltre, il grande lato positivo dell’ammoniaca è che l’infrastruttura è già esistente. L’ammoniaca come combustibile a zero emissioni è molto promettente perché può essere bruciata nei motori a combustione interna, oppure essere usata in celle a combustibile, come quelle per l’idrogeno. Quando utilizzati nei motori a combustione interna, è necessaria una modifica dei motori per adattarli dall’uso dei carburanti a base di petrolio. Però la combustione di ammoniaca in ossigeno (ovvero la combustione sulla terra) provoca come prodotti solo azoto diatomico (N2) e acqua.

Una bottiglia di ammoniaca liquida. Fonte: Wikimedia Commons

Di conseguenza i prodotti di reazione sono gas non problematici per l’atmosfera né tossici. Inoltre, l’ammoniaca può essere usata come vettore di trasporto dell’idrogeno. Infatti, l’idrogeno presenta qualche problema legato al trasporto e allo stoccaggio, soprattutto se in forma gassosa. Infatti, in virtù del suo basso peso molecolare, rischia di passare attraverso le pareti dei contenitori attraverso il fenomeno di diffusione, inoltre, soprattutto con i metalli, si rischia l’infragilimento da idrogeno. Inoltre, per stoccare grandi quantità di idrogeno, sono necessari contenitori resistenti alle alte pressioni oppure contenitori criogenici. Di conseguenza, lo stoccaggio dell’idrogeno sotto forma di ammoniaca può essere molto più utile dello stoccaggio dell’idrogeno molecolare, per i pregi già sottolineati in precedenza.

L’ammoniaca Verde

Come l’idrogeno, che è codificato in colori per indicare il processo industriale di provenienza, lo stesso si può fare anche con l’ammoniaca. Infatti, esiste sia l’ammoniaca verde, blu, turchese e grigia. L’ammoniaca grigia, come si può pensare dal colore, è quella ottenuta dalle sole fonti non rinnovabili, quali il processo Haber Bosch. Quella blu non differisce molto da quella grigia, ma la CO2 prodotta attraverso questo metodo viene catturata e stoccata, di conseguenza riducendo le emissioni. L’ammoniaca turchese è un processo ancora in sviluppo. L’idea è di dividere per pirolisi il metano, ottenendo carbonio puro e idrogeno da far reagire con l’azoto per ottenere ammoniaca. L’ammoniaca verde è ottenuta con l’idrogeno ottenuto per elettrolisi dell’acqua, ovviamente l’elettricità va ottenuta attraverso energie alternative.

Il progetto P2X Floater

L’idea di H2Carrier AS, un’azienda norvegese, è quella di utilizzare una centrale galleggiante vicina alle centrali eoliche al largo per produrre ammoniaca verde. L’idea è di utilizzare l’imbarcazione P2X Floater, che viene usata come centrale di produzione dell’ammoniaca. Il progetto è stato iniziato attraverso una collaborazione con la compagnia di stato norvegese StatKraft. L’agenzia di controllo della navigazione norvegese, DNV, ha dato il via libera ai primi test di produzione dell’ammoniaca vicino alla costa. Questo serve a controllare se questo progetto è effettivamente viabile in una produzione di grande portata. Il progetto sarà coadiuvato dalla società di ingegneria norvegese KANFA.

Un render del P2X Floater. Fonte: Sito ufficiale H2 Carrier

La centrale sarà creata dalla conversione di una petroliera o metaniera già esistente. La nave sarà all’ancora nei pressi delle centrali eoliche. In questo modo, in caso di bisogno potrà essere spostata in altri luoghi senza troppo dispendio di energia. Sottocoperta prenderanno posto le taniche di ammoniaca per lo stoccaggio. Questo avverrà a temperatura di 33 gradi sotto lo zero, necessitando di un sistema di refrigerazione. Sopra coperta invece ci sarà tutto l’impianto di produzione, con i moduli di elettrolisi, la produzione di idrogeno, di azoto e la produzione di ammoniaca. Il controllo di processo avverrà invece nell’isola della nave. La nave avrà la possibilità di trasbordare l’ammoniaca sia a un porto che trasbordarla direttamente su altre navi. Come si può osservare, tutto il progetto è fatto per essere il più ecologico possibile. Sarà anche prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici sulla nave.

Alessandro Mantani

Sono uno studente di ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano. Appassionato di tutto il mondo marino sin da piccolo, dalle barche a vela di piccole dimensioni alle gigantesce petroliere.

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