Lusso in mare

Sequoia: finalmente cominciano i lavori di restauro

Lo yacht sequoia è famoso per essere stato lo yacht presidenziale americano, anche soprannominato “la casa bianca galleggiante”.  Questo yacht è stato in uso dai presidenti americani da Herbert Hoover, nel 1931, fino a quando Jimmy Carter non la vende nel 1977. Dal 1987 è considerato un US Historic Landmark, un luogo di interesse storico per gli stati uniti.

Lo yacht Sequoia sul Potomac nel 2003. Fonte: USNavy

Il Sequoia

Lo yacht sequoia non è stato pensato per servire come yacht presidenziale. Quando è stato costruito tra il 1924 e il 1925, era stato costruito per Richard Cadwalader e la moglie Emily Roebling, nipote del Roebling che progettò il ponte di Brooklyn. Il progetto dello yacht è stato opera del norvegese-statunitense John Trumpy. La costruzione dello yacht avvenne nel cantiere navale John N Mathis & Company di Camden, NJ. Lo yacht è entrato in mani pubbliche dalla fine degli anni 20, per effetto della grande depressione. Il suo primo utilizzo è stato come esca durante il proibizionismo. Coloro che volevano vendere alcolici si approcciavano a questo yacht, che sembrava occupato da ricchi, e venivano arrestati. Successivamente è stato utilizzato come yacht presidenziale. Anche se non fa parte della marina statunitense dal 1935, usa ancora il prefisso USS.

Il presidente Lyndon B. Johnson a bordo dello Yacht Sequoia. Fonte: Lyndon B Johnson library

Lo yacht Sequoia è stato scelto come yacht presidenziale perché dotato di un ridotto pescaggio. Questo gli permetteva di poter risalire il corso del fiume Potomac fino a Washington, DC. Lo yacht è dotato di cinque cabine, tre doppie e due singole, e può portare fino a otto passeggeri. Può inoltre accomodare fino a 22 persone per cene formali. Il suo complemento è di dieci persone. Lo yacht è lungo 104 piedi, 32 metri. La sua stazza è di 90 tonnellate. La sua costruzione è in legno, con lo scafo di pino giallo e telaio di quercia bianca. La tuga è in Mogano e Teak. La decisione di vendere lo yacht è stata presa dal presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter. Infatti, il suo costo di 800 mila dollari annui era considerato troppo alto in un momento in cui la spesa pubblica stava diventando alta.

Il restauro

Lo yacht è fuori dall’acqua da tempo. Infatti, è stato mantenuto dal precedente proprietario in un bacino della Chesapeake Boat Works di Deltaville, VA. Lo yacht sequoia è entrato in bacino in Maine per essere restaurato il giorno 22 ottobre 2019. La scelta è caduta sui cantieri navali French & Webb, noti per costruire barche personalizzate. Il restauro però non è mai iniziato. È stato annunciato che l’ambizioso progetto di restauro comincerà verso la prossima primavera, nel 2023. Saranno passati quasi quattro anni da quando sarebbe dovuto cominciare il restauro. Questo restauro avverrà nella città di Belfast in Maine, ai cantieri della società French & Webb. Secondo i cantieri la colpa del ritardo sarebbe da ricercare nei ritardi generali dati dalla pandemia da Covid-19. Comunque, la società addetta al restauro ritiene che, anche se nulla è stato toccato sullo yacht, molto è andato avanti dietro le quinte.

Il viaggio dello yacht dalla Virginia al Maine

 Infatti, è stato eseguita una mappatura e scan completo in 3d dello yacht, per poter progettare al meglio il restauro. Questo dimostra quanto le tecnologie moderne possano essere importanti. Infatti, lo scan si è dimostrato necessario in quanto i progetti originali sono andati persi. In questo modo, si potrà fare del reverse-engineering sui dati. Inoltre, permette di scegliere con meno spreco i materiali della nave. L’interno della nave è pieno di legno, e alcuni dei legni presenti su questa nave sono molto rari. Di conseguenza, utilizzare tecniche moderne per la progettazione del restauro potrà permettere di risparmiare questi beni preziosi. Il restauro probabilmente durerà attorno ai tre anni. Infatti, l’obbiettivo è riportarlo allo sfarzo degli anni 20, per permettere allo yacht di essere ormeggiato sul potomac ed essere utilizzato come museo, oltre che per supportare la conservazione degli oceani.

Alessandro Mantani

Sono uno studente di ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano. Appassionato di tutto il mondo marino sin da piccolo, dalle barche a vela di piccole dimensioni alle gigantesce petroliere.

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