Ingegneria Navale

GH2 Carrier: la prima nave da trasporto di idrogeno

La società australiana Global Energy Ventures ha deciso di costruire una nave da trasporto di idrogeno, la GH2 Carrier. Questa nave traporterà l’idrogeno sotto forma di gas compresso. Il progetto, nato a ottobre 2020 quando la società si chiamava ancora GEV. Adesso il progetto è vicino al suo completamento . Si prevede il completamento del progetto della GH2 Carrier e la sua consegna per il luglio 2022.

Un render di come apparirà la nave. Fonte: Profilo Twitter di Provaris Energies

La nave GH2 carrier

La nave GH2 Carrier è la nave in processo di progetto della Provaris, già Global Energy Ventures. La società australiana è nota per lavorare nel settore del trasporto e immagazzinamento del Gas Naturale Compresso. Quindi la società ha intenzione di aumentare la propria quota di mercato nel settore delle energie rinnovabili attraverso il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno. Il progetto della GH2 Carrier prevede di trasportare 2000 tonnellate di idrogeno gassoso, pari a circa 23 milioni di metri cubi di idrogeno allo stato gassoso. L’idea della società è quella di trasportare l’idrogeno allo stato gassoso e a temperatura ambiente. La pressione di trasporto dell’idrogeno nella nave sarà attorno ai 3600 psi (pounds per square inch) o, in misure del Sistema Internazionale, pari a 250 Bar.

Un render di come potrà apparire la nave quando verrà costruita. Fonte: Profilo Twitter di Provaris Energies

Gli ingegneri hanno dovuto ripensare la nave dall’inizio. Infatti, niente di questa tecnologia esiste nel settore del trasporto di gas. Perché solitamente la produzione dell’idrogeno avviene a poca distanza dal luogo di utilizzo, rendendo superfluo il trasporto su grandi distanze. Inoltre, il trasporto di idrogeno richiede tutta una serie di approcci differenti dal resto dei gas da trasportare. Come conseguenza di questo, la maggior parte delle tecnologie sono in sviluppo, oppure in attesa di ricevere i brevetti. Inoltre, la società, ora che il progetto è arrivato a uno stato avanzato, sta cominciando a mettersi in contatto con i cantieri navali del mondo. In questo modo sapranno chi potrà prendere in carico la costruzione. Inoltre sono in contatto con l’ente normatore americano, l’American Bureau of Shipping (ABS) per avere la certificazione della nave.

Perché trasportare idrogeno gassoso o liquido?

L’idrogeno è notoriamente difficile da trasportare, per una combinazione di motivi. La prima grande difficoltà del trasporto di idrogeno è data dal fatto che è un gas monoatomico. Questo perché, essendo così piccolo, l’idrogeno ha molta facilità a diffondere attraverso le membrane solide. Di conseguenza, è difficile da trasportare perché l’isolamento dei serbatoi va pensato a seconda dell’uso. Bisogna anche prestare attenzione, soprattutto per periodi lunghi di immagazzinamento di idrogeno è anche il rischio di adsorbimento di idrogeno. Infatti, soprattutto nei metalli, c’è il problema dell’inclusione di idrogeno nella struttura cristallina del contenitore. Questo potrebbe portare all’infragilimento da idrogeno. Questo processo porta a una diminuzione delle caratteristiche meccaniche del metallo e una possibilità maggiore di arrivare a rottura.

Inoltre, un problema dell’idrogeno è la sua bassa densità e la sua conseguente bassa densità volumetrica di energia. Questa è un’altra conseguenza della sua dimensione atomica così piccola. Questo porta alla necessità di trasportare l’idrogeno ad alta pressione per poter essere economicamente ed energeticamente sostenibile. Oppure, per risolvere questo problema, l’idrogeno è solitamente trasportato anche in stato criogenico. Questo aiuta a trasportare molto più idrogeno perché si trasporta l’idrogeno allo stato liquido invece che gassoso. Ma questa tecnica di trasporto necessita di un perfetto modo di stoccaggio a temperature estremamente basse. Infatti, l’idrogeno rimane allo stato liquido a una temperatura di 20 K, in quanto il punto triplo dell’idrogeno è a soli 13 k. Di conseguenza, dove non è necessario avere idrogeno liquido, si trasporta l’idrogeno, come nel caso di questa nave, allo stato gassoso compresso. Da qui il nome del progetto della nave come GH2, gaseous Hydrogen.

Alessandro Mantani

Sono uno studente di ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano. Appassionato di tutto il mondo marino sin da piccolo, dalle barche a vela di piccole dimensioni alle gigantesce petroliere.

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