I missili ipersonici Kinzhal devastano Odessa

La Russia sfodera una delle più potenti armi a sua disposizione, ovvero i missili ipersonici Kinzhal. In seguito all’affondamento dell’ammiraglia Moskva e l’incendio della Admiral Makarov, la Flotta del Mar Nero è in difficoltà. I droni ucraini hanno difatti approfittato della scarsa antiaerea navale nemica per distruggere più battelli russi. Questi ultimi risvolti hanno ancor più spinto Putin a ricorrere nuovamente ai devastanti missili ipersonici Kinzhal.

La Russia sfodera una delle più potenti armi a sua disposizione, ovvero i missili ipersonici Kinzhal. In seguito all’affondamento dell’ammiraglia Moskva e l’incendio della Admiral Makarov, la Flotta del Mar Nero è in difficoltà. I droni ucraini hanno difatti approfittato della scarsa antiaerea navale nemica per distruggere più battelli russi. Questi ultimi risvolti hanno ancor più spinto Putin a ricorrere nuovamente ai devastanti missili ipersonici Kinzhal.
Kh-47M2 Kinzhal. 2018 Moscow Victory Day Parades
(photo by The Presidential Press and Information Office)

Cos’è un missile ipersonico?

Un missile è definito “ipersonico” se raggiunge almeno cinque volte la velocità del suono. In pratica parliamo di esplosivi che viaggiano a 1,6 km al secondo! Tali armi hanno diversi vantaggi rispetti ai missili tradizionali, in primis l’elusione: viaggiando ad elevatissime velocità è molto complicato intercettarli. Inizialmente i missili ipersonici si dividevano in due tipologie:

  • Da crociera, ovvero missili che viaggiano orizzontalmente con elevata precisione.
  • Balistici, ovvero missili con traiettoria iperbolica che viaggiano oltre l’atmosfera per poi cadere sull’obiettivo sfruttando la gravità.

I primi sono in genere piccoli quindi meno pericolosi se paragonati ai secondi. Rispetto a quelli da crociera, i balistici sono meno precisi ma più distruttivi, difatti appartengono a tale tipologia i missili con testate nucleari. I più recenti missili ipersonici nascono dalla combinazione di quanto appena presentato. Avendo i vantaggi di entrambe le tipologie, essi sono precisi quanto terrificanti.

Mentre la Russia e la Cina già dispongono di più sistemi missilistici ipersonici, gli USA sono ancora in fase di sviluppo. Quanto detto lascia intendere che i membri NATO non dispongono di tali armi anche se c’è l’impegno anche da parte di nazioni come Francia, Regno Unito e Germania.

Cosa sono i missili ipersonici Kinzhal?

Il giorno 1° marzo 2018, fu proprio Vladimir Putin a presentare i missili ipersonici Kinzhal durante il suo discorso alla nazione. “Kinzhal” in russo sta per “pugnale”: hanno una gittata di 2.000 km e sfrecciano ad oltre 12 km/s. Il Kinzhal appartiene ai HGV (Hypersonic Glide Vehicles sta per “veicoli a planata ipersonica”) ed è tra le armi più potenti dell’arsenale russo. È lungo 8 metri e viene lanciato dal caccia Mig-31K, appositamente pensato per l’uso dei i missili ipersonici Kinzhal, oppure dal bombardiere Tu-22M3, protagonista dell’attacco a Odessa.

Pesa oltre 4000 kg e può trasportare più testate, dalle convenzionali alle termonucleari. L’esplosivo raggiunge Mach 10 (tra i 12 e i 13 km/s) e muovendosi con una traiettoria irregolare è particolarmente insidioso. Sono sparati verticalmente e dopo il lancio e possibile manovrarli, in tal modo planano a gran velocità contro il bersaglio cambiando più volte traiettoria per eludere i radar nemici.

L’obiettivo dei missili ipersonici Kinzhal è Odessa

Non è la prima volta che i missili Kinzhal partecipano al conflitto. Il primo utilizzo risale al 19 marzo quando venne distrutto un deposito di munizioni sotterraneo. Dalle nostre fonti sappiamo che da quel giorno i missili Kinzhal non sono stati adoperati fino al 9 maggio.

Alle ore 22,30 del 9 maggio si riporta un attacco russo alla città Odessa. Il Centre for Defence Strategies afferma che i russi hanno lanciato missili ipersonici Kinzhal tipo Kh-47M2. Durante il bombardamento sono andati distrutti un centro commerciale e diversi edifici della zona centrale. Secondo i russi quelle strutture ospitavano mercenari e volontari. Anche il villaggio di Zatoka, nota meta turistica, subisce attacchi missilistici. I media locali riportano che ha perso la vita una persona mentre cinque sono i feriti.

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