Un ragazzo che sta dedicando la sua vita alla natura: parliamo nuovamente di Sebastian Colnaghi, il “Green Influencer” siracusano che a soli 21 anni è già stato coinvolto nella scoperta di specie mai riscontrate prima in Sicilia, come la Vipera aspis hugyi monocromatica, detta anche “Concolor”. Ma non solo, appassionato di tutto ciò che riguarda l’ambiente, Sebastian ha organizzato delle giornate ecologiche per sensibilizzare le persone, ma soprattutto i giovani, sul tema dell’inquinamento nella sua amata Sicilia. Grazie a degli eventi creati su Facebook con l’hashtag #greenchallenge, la risposta a queste giornate è stata veramente emozionante.
Ma la natura, specialmente il mare, è fatta anche di rischi e bisogna essere molto preparati per poter affrontare nuove sfide. In quest’occasione, noi di Close-up Engineering abbiamo avuto nuovamente il piacere di intervistare Sebastian per parlare di un’esperienza che ha segnato la sua vita, con la speranza che possa essere di monito per i giovani che lo seguiranno.
Fin da piccolo sono sempre stato in contatto con la natura e con il mare perché abitavo in una villetta a pochi metri dal mare. Per questo motivo frequentavo sempre la zona di Fontane Bianche, a 20 minuti da Noto. Fin dalla tenera età ho anche sempre esplorato le coste con maschere e tubi, quindi, poi crescendo, mi sono detto “perché non provare anche a fare un’attività diversa, un’attività subacquea con le bombole?”.
Ho iniziato prima con l’apnea, quindi ho deciso di fare due brevetti, uno di apnea e uno di bombole. Da lì ho scoperto tutte le varie tecniche di questo mondo. In apnea, addirittura, sono arrivato fino a 26 metri di profondità, senza bombole. Purtroppo quel giorno di luglio di circa quattro anni fa, ho avuto una disavventura.
Quel giorno, in cui ho battuto il mio record personale, sono passato dai 20 metri che facevo di solito fino ai 26 metri. Proprio in profondità mi sono perforato il timpano ma fortunatamente ero con il mio amico Daniele Ianniello, che mi ha subito soccorso. Gli sarò sempre grato perché se fossi stato da solo avrei potuto rischiare davvero la vita. Ho fatto l’errore di non compensare abbastanza, necessario in quelle profondità. Quando ero a circa 24 metri, così vicino alla mia meta, già sentivo di non riuscire a compensare a sufficienza, e in quegli attimi, la fatidica scelta: “continuo” – ho pensato – “tanto mancano solo due metri”.
Qualche istante dopo, ho sentito un colpo d’aria che mi è entrato dentro l’orecchio e sono subito risalito in superficie, senza capire molto di quello che era successo. L’acqua, entrando dentro l’orecchio medio, che è quello che regola l’equilibrio, mi ha disorientato. Quindi, anziché risalire in linea retta, sono risalito seguendo una direzione obliqua. Il mio amico, capendo che c’era qualcosa che non andava, è sceso un paio di metri e mi ha tirato su.
Una delle lezioni che ho imparato da quest’esperienza, è che bisogna avere sempre un compagno affidabile quando si esce in mare: quel giorno ho avuto la fortuna di avere al mio fianco Daniele, che mi ha fatto da angelo custode, salvandomi la vita. Ho imparato anche che quando si fa immersione, la prudenza non è mai abbastanza e che ogni minimo errore potrebbe essere fatale.
È stata davvero un’esperienza spiacevole che mi ha fatto capire che su certi aspetti non bisogna proprio scherzare. Ogni sport deve avere le sue precauzioni e da allora sono diventato molto più cauto. Quest’anno ho ripreso questa attività, riuscendo a toccare i 15 metri. Quest’anno vorrei, inoltre, fare il secondo brevetto di bombole che mi permetterà di arrivare fino ai 30 metri, quindi sono molto fiducioso e sereno per il futuro.
Certo che sì! Nel 2016, quando iniziai ad approfondire il mio grande amore per il mare, lavorando per prendere i miei primi due brevetti di apnea, avevo un sogno! Nel cuore dell’area marina protetta Plemmirio giace alla profondità di 20 metri una statua che raffigura una sirena, dedicata a Rossana Maiorca (ex apneista mondiale, scomparsa prematuramente nel 2005 a causa di un male incurabile). La sirena è stata scolpita dal noto scultore contemporaneo Pietro Marchese.
Il mio sogno era quello di arrivare a quelle profondità in apnea, sogno che realizzai dopo appena qualche mese dal mio primo brevetto di apnea: dopo avere appreso nuove tecniche, sono riuscito a raggiungere la sirena. Grande emozione vederla da vicino! Questa incredibile esperienza mi ha fatto comprendere che, se noi ci crediamo fino in fondo e lavoriamo duro per raggiungere i nostri più grandi sogni, prima o poi questi si avvereranno.
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