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Classe Cape: La marina australiana riceve la prima evoluta

La classe Cape è una classe di pattugliatori della regia marina australiana e dell’autorità di frontiera della stessa nazione. Le prime imbarcazioni della classe sono state fornite all’autorità di frontiera australiana (Australian Border Force, ABF) nel 2011. In seguito anche la Guardia Costiera di Trindad e Tobago ha deciso di acquistare queste navi, comprandone 2, che ha ricevuto tra il 2018 e il 2021.

La ADV Cape Otway in cantiere a Henderson, Australia Occidentale. Fonte: Wikimedia Commons

La Classe Cape

Le navi della classe Cape sono un’evoluzione della precedente classe Bay in uso dall’ADF. Queste navi avevano un’autonomia di 1000 miglia nautiche e velocità massima di 20 nodi. Nel 2010 le prime navi della classe Bay hanno cominciato a dare segni di età. Di conseguenza, è stata ordinata la classe Cape per rimpiazzarle. La prima nave è entrata in servizio con l’ADF nel 2013. Nel 2015 sono state ordinate dalla National Australia Bank per essere noleggiata dalla marina australiana. Queste navi hanno una stazza di 400 tonnellate. Sono lunghe quasi 60 metri e larghe 10. Il sistema di propulsione è di tipo completamente endotermico. Le navi della classe Cape hanno due motori Caterpillar 3516C. Questi motori sviluppano una potenza di 2525 kW a 1800 giri al minuto. I motori sono accoppiati a due eliche tramite delle trasmissioni ZF.

Cape St George della Australian Defence Force nel porto di Darwin. Fonte: Wikimedia Commons

Le eliche sono due, una collegata a ogni motore, di tipo a passo fisso. Trattandosi di navi pensate per la protezione delle acque territoriali, hanno la possibilità di trasportare fino a tre imbarcazioni. Due gommoni (RHIB) Gemini da 24 piedi (7 metri) a poppa e spazio per una piccola imbarcazione a mezza nave. La nave è armata di due mitragliatrici pesanti calibro .50.  La nave ha un equipaggio formato da 18 persone. La classe Cape ha una velocità massima di 25 nodi, a differenza della precedente classe. Le navi hanno un’autonomia chilometrica di 4000 miglia a 12 nodi di velocità di crociera. Possono rimanere al largo per un periodo massimo di 28 giorni. Ogni nave della classeè dotata di due equipaggi da utilizzare a rotazione, per avere l’imbarcazione il più possibile attiva.

L’evoluzione della classe

Nel 2020, il ministero della difesa australiano ha deciso di ordinare altre sei navi della classe Cape, ma in configurazione evoluta. Questa commessa è costata 324 milioni di dollari australiani. Le navi sono state richieste in attesa dell’entrata in servizio delle più grandi navi di classe Arafura. Infatti, l’ultima nave di classe Cape che verrà consegnata alla marina australiana nel 2023. Le navi della classe Cape evoluta saranno leggermente più lunghe delle precedenti, passando dai 57 ai 58 metri. Come il resto della classe, si tratterà di un monoscafo. Lo scafo sarà costruito completamente in alluminio. Una delle maggiori differenze della nave è la possibilità di imbarcare un maggior numero di persone. Infatti, a differenza della precedente variazione della classe, che poteva portare fino a 18 membri dell’equipaggio, questa potrà portarne fino a 32 persone, aumentando il comfort e lo spazio per le persone a bordo.

I sistemi elettronici e di intelligence verranno ulteriormente migliorati. Inoltre, queste navi della classe Cape modificata saranno molto importanti per la presenza sul territorio della marina australiana. Infatti le navi della classe Cape saranno le prime navi ad avere base nel porto di Cairns, in Queensland, australia Orientale. Inoltre, saranno le prime navi ad essere mantenute nel centro regionale di manutenzione di Cairns. Di stanza a HMAS Cairns, entro il 2028 ci saranno due navi di classe Cape aggiornata e quattro delle navi in costruzione di classe Arafura. La seconda nave della classe Cape aggiornata verrà consegnata alla marina nel luglio di quest’anno.

Alessandro Mantani

Sono uno studente di ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano. Appassionato di tutto il mondo marino sin da piccolo, dalle barche a vela di piccole dimensioni alle gigantesce petroliere.

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Alessandro Mantani

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