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La nave Gaia Blu: il dono dello Schmidt Ocean Institute per il CNR

L’ente italiano Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ottiene in dono la nave da ricerca Gaia Blu. Gli autori del gesto sono i fondatori dello Schmidt Ocean Institute (SOI) ovvero Eric e Wendy Schmidt.

La nave da ricerca Gaia Blu ha già girato il mondo col nome di Falkor

La nave Falkor fu costruita nel 1981 ed acquistata nel 2009 da Eric e Wendy Schmidt. Da quell’anno in poi, la Falkor ha servito la comunità scientifica svolgendo numerose missioni intorno al mondo. Ha ospitato oltre 1000 scienziati di diversa nazionalità, compiendo 81 spedizioni. I fondali oceanici mappati dalla Falkor superano 1,3 milioni di chilometri quadrati!

In un altro articolo abbiamo raccontato una delle sue recenti missioni.  Il team scientifico a bordo della Falkor durante una spedizione terminata l’8 luglio 2021 ha mappato un’intera aerea oceanica a lungo rimasta nell’ombra. L’istituto raccolse dati su oltre 30.000 km quadrati intorno all’arcipelago chiamato Pacific Remote Islands Marine National Monument degli Stati Uniti.

Wendy Schmidt vede nel CNR la migliore casa per la nave da ricerca e riferendosi agli scienziati italiani afferma:

“Siamo lieti che poteranno avanti l’eredità di Falkor nell’esplorazione oceanica, sostenendo le scienze legate al mare e consegnando al pubblico le meraviglie dell’oceano”.

Il CNR potrà impiegare la nave da ricerca appunto per condurre le proprie indagini nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico ma non solo. La nave Falkor continuerà a navigare contribuendo al progresso con un nuovo nome: sarà ribattezzata Gaia Blu.

Perché proprio al CNR è destinata la nave da ricerca Gaia Blu?

Per i fondatori dello Schmidt Ocean Institute, il CNR farà buon uso della nave da ricerca Gaia Blu. In effetti l’ente italiano ha dimostrato grande perizia nella ricerca con oggetto l’ambiente marino. Eric Schmidt riconosce il valore degli scienziati italiani e delle loro scoperte. Secondo il co-fondatore del SOI, la nave da ricerca Gaia Blu regalerà al mondo altre sensazionali scoperte.

Per la Prof.ssa Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, la donazione è di grande vantaggio per l’intera comunità scientifica italiana:

“Questa donazione favorirà la collaborazione con istituti di ricerca internazionali e università coinvolte nello studio del bacino del Mediterraneo, una delle culle della civiltà umana. Falkor offrirà anche un’opportunità unica alla comunità scientifica italiana permettendole di lavorare sull’oceano del mondo con un piano pluriennale, all’interno di progetti europei e internazionali”.

Lo Schmidt Ocean Institute avrà presto una nuova nave che sostituirà la precedente. La nuova Falkor sarà varata nell’autunno del 2022 e avrà a bordo tecnologie d’avanguardia. La prima differenza rispetto alla nave da ricerca Gaia Blu è la grandezza: la nuova Falkor sarà molto più grande, misurando in lunghezza 110 metri.

Reseach Vessel Falkor photographed off the NW coast of the United states. Photo by Shelton Du Preez/SOI.

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Un incidente sul lavoro coinvolge un giovanissimo studente. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) avverte che ogni giorno circa 6300 persone muoiono per il proprio lavoro, a causa di incidenti o malattie legate alla professione. È terrificante apprendere che ogni 15 secondi un lavoratore perde la vita mentre nella stessa manciata di secondi 153 persone subiscono un infortunio. L’incidente avviene nel cantiere navale Danese Yachting Service di Brindisi. L’istituto ITS Logistica Puglia gestisce diversi corsi di formazione, tra cui anche quelli legati al trasporto navale. Durante proprio quest’ultimo corso è avvenuto il triste incidente. Il ragazzo di San Michele Salentino ha 21 anni ed è stato ferito da un coetaneo alla guida di un muletto.

Oleksiy Reznikov, ovvero il ministro della Difesa ucraino, racconta che la fregata Hetman Sahaidachny, già in fase di riparazione, è stata volontariamente allagata dal comandante per evitarne la cattura russa. Durante gli anni, la nave ha ben servito l’Ucraina. Varata il 29 marzo 1992, raggiungeva i 123 metri in lunghezza ed un dislocamento di 3500 tonnellate. Nel 2008 ha preso parte all’Operation Active Endeavour nel Mar Mediterraneo, promossa dalla NATO per ostacolare le forze terroristiche. Nel 2013 ancora una volta navigò accanto alle unità della NATO, partecipando all’Operation Ocean Shield, una campagna antipirateria al largo del Corno d’Africa.

Christian Cione

Studente magistrale di Ingegneria Navale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Scrivo articoli inerenti allo scenario marittimo e cantieristico internazionale con maggiore attenzione verso tematiche ambientali e militari.

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