L’intero pianeta è nel panico poiché è plausibile che la Russia lanci una bomba tattica nucleare nel Mar Nero. L’utilizzo di tali devastanti ordigni non è più una prospettiva lontana, quasi inimmaginabile per l’epoca in cui viviamo. Per anni ci siamo cullati con l’idea che il deterrente nucleare, per la sua orrenda bestialità, mantenesse la pace. Certo, è quasi assurdo credere che servano armi di distruzione di massa per garantire la serenità dei popoli eppure è stato così a lungo. Oggi possiamo dire di vivere oltre l’assurdo: abbiamo finora accolto le armi nucleari come strumenti di pace ma adesso si rivelano per quello che realmente sono. Ci siamo ingannati per anni ed ora, ridestandoci, sprofondiamo privi di certezze.
Pare che non ci siano pareri discordanti riguardo i propositi del presidente russo. Le forti sanzioni che hanno colpito la Russia hanno fatto infuriare Vladimir Putin ma non solo queste. La NATO con estrema timidezza non esclude la possibilità di partecipare al conflitto, d’altronde la Russia ha portato la guerra in Europa. Il segretario della NATO, Jens Stoltenberg, definisce così le azioni della Russia:
“Questa è la peggiore aggressione militare da decenni, con città, scuole, ospedali, edifici residenziali bombardati. I giorni che verranno probabilmente saranno peggiori, con più morti e più distruzione“.
Secondo la NATO, la guerra non si limiterà solo all’Ucraina ma potrebbe facilmente coinvolgere anche Bosnia, Georgia e Moldavia. Intanto gli aerei russi continuano a bombardare anche civili, senza scrupoli non hanno risparmiato neppure una centrale nucleare. I “Big” della NATO cercano in tutti i modi di evitare l’ingresso nel conflitto e certamente nessuno può biasimarli. Non tutti però sguainano soltanto le penne e affilano la lingua: la Polonia prepara i suoi velivoli per intervenire in aiuto di Kiev.
Jens Stoltenberg ribadisce comunque che la NATO è con l’Ucraina e sarà pronta a difendere gli alleati con le unghie e con i denti. Gli alleati cercano in tutti i modi di fermare la guerra prima che diventi il terzo conflitto mondiale. Dispiegare truppe contro la Russia rappresenterebbe il punto di non ritorno, ecco perché si sta facendo di tutto (e oltre) per scongiurare una guerra su larga scala.
Fondamentali diventano Finlandia e Svezia, dove la NATO intende allestire le sue tende da campo. Occorre assistere l’Ucraina, fornendo equipaggiamenti e aiuti, come già si fa dal 2014 (motivo per cui il Paese ancora resiste). Come già detto non solo l’Ucraina è in pericolo, ecco perché gli aderenti al Patto Atlantico invieranno aiuti per potenziare Georgia, Moldavia e Bosnia.
La NATO, per farla breve, si sta lentamente rendendo conto di sprecare il fiato. Intensificare il supporto a vantaggio degli ucraini, inevitabilmente alimenta il rancore di Putin. Il presidente russo difficilmente accetterà la sconfitta ed è chiaro che farà di tutto per uscirne vittorioso. Qualunque cosa possa renderlo protagonista della storia verrà sfruttata ma tolti aerei, carrarmati e incrociatori, resta il nucleare.
Giorgio Battisti è attualmente il presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano. Il generale di corpo d’armata non esclude l’utilizzo di una bomba tattica nucleare nel Mar Nero. Le cose non stanno andando come pianificato dalla Russia e l’Ucraina resiste con una tenacia impressionante. La NATO inoltre sta iniziando ad andare oltre le condanne e si prepara al peggio.
Nonostante le numerosissime opportunità di mediare, la Russia appare irremovibile. La messa in stato di preallerta del dispositivo nucleare la dice lunga ma forse non erano solo minacce. Vladimir Putin ha effettivamente fatto tutto ciò che aveva dichiarato di voler fare, ecco perché il lancio di una bomba tattica nucleare nel Mar Nero è possibile. Il generale di corpo d’armata descrive così la bomba:
“Si tratta di ordigni nucleari tattici, di limitata potenza, ma producono comunque distruzione, radioattività e paura”.
È plausibile. Nonostante le gravissime condanne che pesano sul presidente russo, egli continua imperterrito nel suo piano. Ricordiamo che tantissimi russi non vogliono la guerra e oltre 4500 manifestanti ora sono in prigione. Per giustificare le azioni, il Cremlino utilizza una propaganda spietata e purtroppo molte informazioni sono false e costruite ad hoc per ottenere consenso.
La peggiore tra queste fake news su cui vale la pena soffermarsi è la seguente: la Russia afferma che l’Ucraina sta segretamente costruendo un ordigno nucleare. Ovviamente non ci sono prove a riguardo ed il governo ucraino sostiene con forza di non essere intenzionato a creare armi nucleari. L’Ucraina rinunciò alle armi nucleari nel 1994 proprio dopo lo scioglimento dell’URSS. Anche nelle prime fasi del conflitto Mosca denunciò il presidente ucraino Vlodimir Zelensky di preparare armi di distruzione di massa da utilizzare proprio contro la Russia, anche quella volta furono accuse senza prove.
Basterebbero queste deboli e infondate considerazioni per giustificare il lancio di una bomba tattica nucleare nel Mar Nero? Una bomba tattica non è paragonabile agli ordigni nucleari che tutti purtroppo conosciamo. Sono armi più piccole, per lo più create per rallentare il nemico e causare danni limitati a causa delle radiazioni. Ad ogni modo l’eventuale utilizzo di armi nucleari porterà sicuramente alla tanto temuta escalation del conflitto.
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