Un marinaio ucraino affonda lo yacht russo di proprietà di Alexander Mijeev. Le autorità portuali sono intervenute tempestivamente per salvare il panfilo col nome di Lady Anastasia e bloccare l’autore del gesto.
L’uomo ha ammesso di aver danneggiato volontariamente il panfilo in quanto il proprietario è a capo di una ditta di armi di stato russa. Il movente del gesto è quindi la rappresaglia nei confronti dell’invasione ai danni dell’Ucraina. Ha raccontato poi al giudice di aver perso il controllo dopo aver appreso la notizia riguardo l’abbattimento di un palazzo a causa di un elicottero russo. Non si pente e sarebbe pronto a farlo di nuovo.
Si trovava nelle Baleari, precisamente a Port Adriano (Calvià), la Lady Anastasia prima di essere attaccata. Lunga 48 metri appartiene all’oligarca russo Alexander Mijeev, uomo chiave della Rosoboronexport. Quest’ultima è l’unica società che rappresenta la Russia nell’importazione ed esportazione di servizi legati alla difesa.
Lavorando come meccanico, il marinaio ucraino affonda lo yacht senza pensarci due volte. Fermato a Maiorca prova a difendersi dalle accuse palesando intenzioni di protesta nei confronti della guerra che intanto affligge l’Ucraina:
“L’ho fatto perché è un venditore di armi”.
[…]
“Un suo missile ha distrutto un palazzo a Kiev e non potevo rimanere a guardare”.
Effettivamente Alexander Mijeev si arricchisce producendo e vendendo armamenti da molto tempo. L’oligarca russo fu capo della Russian Helicopter Corporation che costruisce elicotteri da guerra. Dal 2016 gestisce la vendita di armamenti in tutto il mondo e il suo primo cliente è proprio il governo russo di Vladimir Putin.
Il marinaio ucraino affonda lo yacht in seguito alla notizia giunta sabato riguardo il crollo di un grattacielo presso l’aeroporto Zhuliany di Kiev. L’edificio è stato colpito da un missile che ha letteralmente disintegrato almeno cinque piani.
Lo stesso meccanico racconta di essere salito a bordo dello yacht con l’intenzione di manometterlo. Entrato nella sala macchine ha aperto lì una delle valvole ed un’altra nel locale destinato all’equipaggio. Per scongiurare incendi ha sabotato il quadro elettrico e chiuso le valvole del carburante. Lady Anastasia possedeva un valore stimato intorno ai 7 milioni di euro: un bel danno quindi!
Va precisato che l’intenzione del marinaio non era quella di ferire persone quanto danneggiare il proprietario della Lady Anastasia. Con questi propositi ha personalmente invitato l’equipaggio a lasciare lo yacht col fine di preservarli e non coinvolgerli nel gesto.
La Lady Anastasia comincia ad affondare e il personale del porto, allarmato, interviene facendo il possibile per salvarla. I danni sono enormi: la Lady Anastasia viene recuperata semi affondata e ci vorrà molto per ripristinarne le condizioni. Condotto presso il giudice, il marinaio ha così giustificato le sue azioni:
“Il proprietario di questa nave è un criminale che si guadagna da vivere vendendo le armi che ora ammazzano gli ucraini”.
Difronte a tali considerazioni e sensibile ai drammatici fatti che avvengono in Ucraina, il giudice ha deciso di non far arrestare subito l’uomo e in attesa di un processo l’ha posto in libertà. Arrestato sabato dagli ufficiali della Guardia Civil viene così rilasciato il giorno successivo. Per adesso il russo Alexander Mijeev non commenta l’accaduto.
Vard, azienda del gruppo fincantieri, ottiene un contratto per la costruzione di sei nuove navi dalla Ocean Infinity. Queste navi andranno a servire la flotta Armada della stessa società. La flotta Armada serve a Ocean Infinity per aumentare il proprio primato nel settore degli USV (Unmanned surface vehicles). Infatti questa flotta sarà costituita solo da navi a controllo remoto. L’obbiettivo della Ocean Infinity è di raggiungere la quota di 23 navi nella flotta, rendendola la più grande flotta di superficie a controllo remoto.
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