All’esercitazione Arctic Dolphin 2022 ha partecipato la Standing NATO Maritime Group 1 (SNMG1). Il gruppo fu fondato nel 1968 con l’intento di creare un comando permanente di massimo dieci navi militari.
L’obiettivo della Arctic Dolphin 2022 era migliorare le capacità della NATO nella guerra antisom. Grazie alla collaborazione di più nazioni alleate, i risultati sono più che soddisfacenti e sarà possibile nominare i nuovi ufficiali che assumeranno il comando di sottomarini.
La Standing NATO Response Force Maritime Group 1 è composta da 6 a 10 unità. Nazioni come gli USA, il Canada e la Germania mettono a disposizione in modo permanente una propria nave per lo più scelta tra fregate o cacciatorpediniere. Si aggiungono alla flotta contributi non regolari provenienti da altri Paesi: ad esempio Norvegia e Spagna forniscono una propria unità a seconda delle possibilità.
L’esercitazione Arctic Dolphin 2022 aveva come obiettivo quello di migliorare le capacità nella lotta ai sottomarini dei Paesi appartenenti alla NATO. Il Submarine Commander Course (SMCC), che deve scegliere con attenzione i nuovi ufficiali da porre al comando di sottomarini, può servirsi dell’addestramento per le sue valutazioni. Grazie all’esercitazione Arctic Dolphin 2022 è alleggerito il lavoro del SMCC, avendo visto direttamente sul campo l’operato degli ufficiali.
Hanno partecipato all’addestramento Arctic Dolphin 2022 anche la Germania, l’Olanda e la Danimarca. È ovvia la considerazione che quante più nazioni partecipino tanto più l’operazione diventa utile. Quando le nazioni delle Patto Atlantico si incontrano cresce e si rafforza l’interoperabilità reciproca.
Uno scenario perfetto quello del Mare del Nord. Le aspre coste occidentali della Norvegia hanno messo alla prova il gruppo SNMG1 rappresentando una bella sfida. I nuovi ufficiali hanno dato il massimo per dimostrare il proprio valore ma hanno anche appreso tanto.
La NATO ha dato particolare attenzione alla valutazione della manovrabilità delle unità di superficie. Le navi hanno eseguito durante l’esercitazione una serie di manovre pensate ad hoc per testarne le prestazioni. La parte più difficile per l’equipaggio del SNMG1 era sicuramente governare la propria nave e contemporaneamente guidare i movimenti di altre tre navi alleate.
I nuovi ufficiali, nonché aspiranti comandanti di sottomarini, dovevano anticipare le manovre delle navi di superficie e reagire prontamente. Un ufficiale a bordo della HDMS Peter Willemoes, dimostra tutto il suo entusiasmo:
“È davvero bello esercitarsi con sottomarini reali invece che attraverso un’esercitazione simulata”.
I sottomarini sono un’arma di indiscutibile rilevanza; imparare ad impiegarli così come a difendersi da essi è indispensabile. Per il commodoro A. van de Sande, al comando del gruppo SNMG1, l’esercitazione Arctic Dolphin 2022 ha fornito un prezioso contributo all’addestramento antisom. Grazie alla cooperazione di più nazioni, la NATO può oggettivamente autovalutarsi e prepararsi per le future operazioni:
“Ringrazio sinceramente la Royal Norwegian Navy per aver ospitato e supportato Arctic Dolphin 22. Questa esercitazione è straordinariamente preziosa e si svolge in un ambiente meraviglioso ma anche impegnativo.”
La Marina degli Stati Uniti rivaluta l’integrazione di sistemi sonar per la futura fregata Constellation. Sappiamo che attualmente le fregate utilizzano il VDS Raytheon Dual-mode Array Transmitter (DART) in fase di sviluppo per il programma Littoral Combat Ship (LCS). Dai test effettuati con DART è stato possibile rilevare difficoltà anche riguardo la stabilità idrodinamica e pertanto la produzione ha subito ritardi. Intanto che si cerca di risolvere i problemi con DART, la fregata Constellation non ha ancora un sonar a profondità variabile. La preoccupazione della US Navy è evidente ed è per questo che si valuteranno alternative purché siano competitive.
Il celebre incontro tra l’Amerigo Vespucci e la portaerei della US Navy entra nella storia. Non era una portaerei qualunque ma la USS Independence (CV-62). Appartenente alla classe Forrestal, il progetto della portaerei della US Navy risale agli anni ’50 e rivoluzionò senz’altro il modo di pensare le portaerei.
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