Storia Navale

Quando Finmeccanica costruiva aeroplani e idrovolanti

Finmeccanica è stata creata negli anni 60/70. I cantieri navali CRDA (cantieri riuniti dell’adriatico), OTO (Odero-Terni-Orlando), Navalmeccanica e Ansaldo si fusero per creare la società Finmeccanica. Ci si soffermerà su CRDA. Infatti, i Cantieri Riuniti Dell’Adriatico avevano al loro interno una divisione aeronautica. Questa dipendeva dal Cantiere Navale Triestino di Monfalcone (in quel tempo chiamato Cantiere Aeronautico e Navale Triestino), da cui il nome degli aerei CRDA CANT.

Il velivolo CANT Z 506 alla fonda. Fonte: Wikimedia Commons

Gli idrovolanti sono stati la specialità della CRDA CANT, e di questi ne ha consegnato molti alla storia. Ma la CRDA non ha costruito solo idrovolanti, ma anche aerei tradizionali. Per tutti questi aerei bisogna ringraziare l’ingegner Filippo Zappata, di Ancona.

Filippo Zappata

Filippo Zappata è stato un ingegnere aeronautico, nato ad ancona nel 1894. La sua formazione comincia all’istituto tecnico superiore di Genova, ma viene interrotto per lo scoppio della Prima guerra mondiale. Durante la guerra partirà come volontario, venendo ferito durante un’azione. Dopo la ferita viene mandata al Servizio Tecnico Aeronautico e poi alla direzione tecnica militare. Dopo la fine del conflitto rimarrà a lavorare nel settore aeronautico. Il primo lavoro sarà alle Officine Aeronautiche Gabardini di Novara. Viene subito preso alle Officine Aeronautiche dei Cantieri Navali Triestini, e gli viene affidato il comando del Reparto Sperimentale, ma i suoi disegni non vedranno la luce. Di conseguenza, a cavallo del 1930, si trasferirà in Francia, alla Bleriot. Qui gli viene data la possibilità di costruire gli aerei da lui progettati. Qui si metterà in luce tanto da venire insignito della Legione d’Onore.

Una fotografia dell’Ing. Filippo Zappata. Fonte: Wikimedia Commons

Nel 1933 ritorna in Italia, alle Officine Aeronautiche dei Cantieri Navali triestini, divenuti CRDA CANT. Il suo servizio alla CRDA CANT rimarrà il più importante, tanto che il suo nome evoca subito i velivoli progettati e costruiti da questa azienda. Rimarrà per un lungo periodo in questa azienda, lasciandola solo a guerra inoltrata, nel 1942. Quell’anno verrà ingaggiato dalla Società Ernesto Breda come Capo progettista. Si occuperà sempre di velivoli, e rimarrà qualche anno con questa società. Negli anni 50 si sposta ad Agusta, dove lavorerà principalmente ad elicotteri. Ad Agusta rimarrà fino alla pensione, nel 1964. Si spegne centenario a Gallarate, nel 1994.

I velivoli CRDA CANT

Il primo velivolo costruito dai progetti di Zappata alla CRDA CANT è stato il CANT Z 501 “Gabbiano”. Questo velivolo nasce come idrovolante da pattugliamento, una sorta di antecedente degli elicotteri da Sea SAR. L’aereo era dotato di un singolo motore, uno scafo centrale e ala alta. Durante la sua vita operativa ottenne il primato di distanza di volo in linea retta per idrovolanti.

CANT Z 511 in decollo. Fonte: Wikimedia Commons

Forse il velivolo più famoso di Zappata è il CANT Z 506. Nato come idrovolante di linea, divenne famoso durante la Seconda guerra mondiale. Questo idrovolante trimotore fu un vero e proprio multiruolo. Infatti, nacque come idrovolante di linea e idrovolante postale. Durante la guerra fu usato come idroicognitore, bombardiere e silurante. Arrivò anche a essere utilizzato dall’Aeronautica Militare nel periodo postbellico. Come ricognitore da ricerca e soccorso divenne famoso in quanto poteva ammarare e decollare con mare forza 5. Inoltre divenne famoso perché l’unico asso della Regia Aeronautica non proveniente da un caccia si guadagnò la qualifica di asso su questo aereo.

Un aereo forse meno famoso ma  molto importante è stato il CANT Z 511. Questo aereo aveva il soprannome di Idrogigante. Infatti, dotato di 4 motori, si tratta ancora dell’idrovolante a scarponi più grande mai costruito. Questo aereo doveva servire alla compagnia aerea Ala Littoria come aereo per le rotte atlantiche (per gli stati uniti o per il sudamerica). Secondo il primo progetto di Zappata, questo aereo doveva avere i Wright R 2000 Double Cyclone, ma per via dell’avvento della guerra dovette utilizzare i Piaggio PXII R C 35. Come si può notare, i CANT avevano numero di serie 5XX se si trattavano di idrovolanti. Gli aerei tradizionali avevano la dicitura CANT Z 10XX. Tra questi i più famosi sono i Z 1007 e Z1018.

Alessandro Mantani

Sono uno studente di ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano. Appassionato di tutto il mondo marino sin da piccolo, dalle barche a vela di piccole dimensioni alle gigantesce petroliere.

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