Ingegneria Navale

Rete Ferroviaria Italiana ordina un nuovo traghetto

La società Rete Ferroviaria Italiana commissiona un nuovo traghetto per la tratta dello stretto di Messina e tra il continente e la Sardegna. Il cantiere navale scelto per la costruzione di questo nuovo traghetto sarà lo spagnolo Astillero Barreras. Andrà a sostituire la Logoduro, nave in disarmo dal 2016 e la Scilla prossima al disarmo.

Il traghetto Logoduro a Messina. Fonte: Wikimedia Commons

Le linee marittime di Rete Ferroviaria Italiana

Quando si pensa alla rete di linee marittime di RFI si pensa sempre alla tratta dello stretto di Messina, tra Villa San Giovanni e Messina. In realtà è molto importante anche il collegamento per la Sardegna. Fino al 2009 il collegamento tra Italia continentale e Sardegna era regolare.

Questo collegamento avveniva dal porto di Civitavecchia in Lazio e il porto di Golfo Aranci. Dopo il 2009, il servizio regolare è stato interrotto, ma mantenuto un servizio a chiamata, per i soli treni merci. Nel 2010 RFI ha dismesso lo scalo e l’attrezzatura per l’imbarco ferroviario a Civitavecchia. Siccome il servizio merci è ancora occasionalmente necessario, si effettua il collegamento da Villa San Giovanni per la Sardegna. Di conseguenza, i traghetti per il trasporto di carri ferroviari necessitano di essere pensati per una tratta possibilmente molto lunga.

Il cantiere navale Barreras

I cantieri navali Barreras di Vigo sono uno dei più antichi cantieri navali spagnoli. Sono in attività dal 1892, e sono stati fondati dall’ingegnere e imprenditore di origini catalane José Barreras Massó. Ad oggi questo cantiere navale è specializzato nella costruzione di navi di grandi dimensioni in acciaio. Tra di esse costruiscono molte navi commerciali. Questo cantiere navale è tra i migliori al mondo per i traghetti e per i pescherecci. Di conseguenza si capisce il motivo della scelta da Rete Ferroviaria Italiana per questo particolare cantiere navale. Il cantiere contiene due diversi squeri di 190 metri di lunghezza. Questi possono essere coperti, per poter essere utilizzati per tutto l’anno.

Il traghetto di Rete Ferroviaria Italiana Villa. Fonte: Wikimedia Commons

Il nuovo progetto di Rete Ferroviaria Italiana

Il nuovo traghetto di Rete Ferroviaria Italiana costerà 73 milioni di euro, di cui 9 proverranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Di questi, 3 milioni andranno alla progettazione del nuovo traghetto. Questa motonave sarà dotata di un sistema a doppio carburante. Sarà infatti propulsa sia da Diesel marino che da Gas Naturale. Questo permetterà una diminuzione dei consumi in navigazione e una diminuzione delle emissioni di inquinanti.

Inoltre, per eliminare del tutto le emissioni di inquinanti nei porti, sarà dotata di un sistema elettrico per non dover usare il carburante. Questo sistema elettrico sarà alimentato da un sistema di pannelli solari, di cui sarà ricoperta una superficie di 400 metri quadrati della nave. La nave sarà adibita sia al trasporto di carri ferroviari che di passeggeri. Non è stato specificato se sarà possibile anche il trasporto di automobili. Inoltre, viene spiegato che potrà essere usata anche per il trasporto di merci pericolose e ferrocisterne. Di conseguenza, si può immaginare le caratteristiche di sicurezza a cui questa nave dovrà essere sottoposta.

La nave sarà lunga 150 metri e larga 19.5 metri. Sarà quindi più lunga (anche se di poco) di tutte le precedenti navi della flotta di Rete Ferroviaria Italiana. Con i suoi 18 nodi di velocità di crociera, sarà veloce come le due navi più recenti della flotta. Non servono più le navi più veloci. Infatti, il trasporto di passeggeri avverrà solo nella tratta tra Villa San Giovanni e Messina, per un tragitto di meno di dieci chilometri. La capacità di carico stimata è di 2500 tonnellate. Si può prevedere una capacità di carico di passeggeri attorno al migliaio di persone, in linea con le altre navi.

Alessandro Mantani

Sono uno studente di ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano. Appassionato di tutto il mondo marino sin da piccolo, dalle barche a vela di piccole dimensioni alle gigantesce petroliere.

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