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Cosa è utile sapere sugli orologi subacquei

Gli orologi subacquei sono degli articoli diffusissimi, anzi si può affermare che una buona percentuale degli orologi disponibili in commercio rientrano in questa categoria, soprattutto per quel che riguarda gli orologi maschili.

Ovviamente, quando si parla di “orologi subacquei” si può far riferimento ad una gamma di modelli molto variegata, spaziando dal semplice orologio che può essere indossato in piscina, o comunque senza eccedere profondità rilevanti, fino ad orologi che possono raggiungere tranquillamente centinaia di metri di profondità e che sono quindi indicati per la pratica sportiva.

Ma cosa è utile sapere per districarsi tra questa così ampia varietà di modelli?

Fonte: Pixabay

La profondità massima di immersione degli orologi subacquei

Anzitutto, ovviamente, bisogna conoscere qual è la profondità massima a cui l’orologio può essere indossato.

In alcuni casi, le case produttrici indicano tale dato facendo riferimento al metro (ad esempio, 200 m), e in questo caso non occorrono ulteriori interpretazioni; in altri casi invece la profondità massima viene espressa in Bar.

1 Bar equivale esattamente a 10,1974 metri di profondità, di conseguenza si può affermare con buona approssimazione che un orologio 10 Bar possa sostenere immersioni fino a 100 metri, che un orologio 20 Bar possa raggiungere profondità di 200 metri e via discorrendo.

È utile sottolineare che, di norma, l’indicazione della profondità massima che può essere raggiunta da un orologio subacqueo è indicata sul quadrante.

Da questo punto di vista, ovviamente, la scelta è soggettiva: per chi non ha particolari esigenze anche poche decine di metri possono essere sufficienti, se invece si pratica l’immersione e si necessita quindi di performance di alto livello, il consiglio è di non scendere mai al di sotto dei 200 metri, ovvero 20 Bar.

La lunetta rotante

Un elemento tecnico molto importante negli orologi subacquei è sicuramente la lunetta rotante: essa, infatti, ha l’utile funzione di indicare con esattezza il tempo di immersione, quindi gioca un ruolo di fondamentale importanza per chi va sott’acqua.

A questo riguardo è molto utile una precisazione: se la lunetta dovesse spostarsi in maniera accidentale, lo sportivo avrebbe una percezione alterata del tempo di immersione e questo, come si può ben intuire, potrebbe avere degli effetti tragici.

Proprio per evitare situazioni di questo tipo, i migliori orologi prevedono che la lunetta ruoti esclusivamente da un lato, in modo che in caso di spostamenti accidentali il tempo di immersione risulti semmai superiore a quello reale, e mai inferiore.

La visibilità al buio

Gli orologi subacquei, ovviamente, devono saper garantire un’ottima visibilità, di conseguenza non possono che essere utili caratteristiche tecniche quali lancette ed elementi del quadrante luminescenti, oppure tecnologie evolute come quelle degli orologi Citizen Eco Drive.

Come si può leggere nel dettaglio in un articolo del portale RecensioniOrologi.it dedicato ai Citizen Eco Drive; questi modelli presentano un sistema di grande avanguardia che gli consente di funzionare senza problemi anche laddove esposti per lunghissimo tempo ad una visibilità minima, o anche al buio totale.

La corona a vite

Un altro elemento immancabile negli orologi subacquei è la corona a vite; la corona, è utile ricordarlo, e la piccola manopola posizionata al lato dell’orologio da cui è possibile regolare le lancette.

I modelli a vite, grazie ad una particolare modalità d’installazione, scongiurano in modo assoluto l’eventualità che dell’acqua possa insinuarsi all’interno dell’orologio durante l’immersione.

La complessiva resistenza degli orologi subacquei

A livello generale, infine, è doveroso sottolineare che gli orologi subacquei devono essere resistenti.

La resistenza di tali modelli è da intendersi anzitutto come capacità di rimanere perfettamente intatti e funzionanti a seguito di urti, eventualità tutt’altro che remota in questa pratica sportiva, inoltre l’orologio dev’essere prodotto in materiali che non risentano dell’usura legata al contatto con l’acqua salata: alcuni materiali infatti, utilizzati in questo modo, andrebbero incontro più o meno rapidamente ad un deterioramento dovuto al sale marino.

Redazione

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