Spettacolo delle navi fantasma: riemergono i relitti della WWII
Dall’altra parte del mondo qualcuno ha definito “lo spettacolo delle navi fantasma” quello che è accaduto pochi giorni fa. Il Giappone è purtroppo noto anche per eventi sismici di intensità elevate e preoccupanti attività vulcaniche. Come se già questi fenomeni di per sé non bastassero a spaventare chi abita nel Paese del Sol Levante, un bizzarro avvenimento colora con tinte tetre questi ultimi giorni d’ottobre 2021. Il video completo pubblicato dal network giapponese News Tv-Asahi lo trovi qui.
Lo spettacolo delle navi fantasma avviene a sud di Tokyo
Senza sosta, la regione vulcanica nei pressi di Tokyo è in attività già da fine estate 2021. Nella zona meridionale dell’arcipelago delle Isole Ogasawara, nell’Oceano Pacifico, si trovano le tre isole Vulcano:
Minami Iwo Jima, Kita Iwo Jima e Iwo Jima.
A 5 km in direzione nordest da Minami Iwo Jima, c’è un ulteriore vulcano ma questa volta sottomarino. Quest’ultimo è chiamato Fukutoku-Okanoba, la cui prima eruzione registrata risale al 1904: in quell’anno, il vulcano sottomarino ha originato una nuova isola di nome Shin-Iwo-jima.
È facile osservare la creazione di piccoli isolotti simili che tuttavia hanno vita breve: essendo per lo più composte da ceneri e lava indurita sprofondano in un tempo relativamente breve. In quest’area, l’effetto dell’attività vulcanica genera allo stesso modo una nuova isola e porta così a galla i resti di navi risalenti al secondo dopoguerra: ecco allora lo spettacolo delle navi fantasma.
Lo spettacolo delle navi fantasma fa il giro del mondo
Navi da guerra danneggiate durante il secondo conflitto mondiale improvvisamente emergono. L’esistenza di navi “fantasma” in quella zona era già nota. Sempre l’attività sismica permise 35 anni fa di osservare i relitti della US Navy.
Le immagini fanno il giro del mondo e tutti i media ne parlano, definendolo “lo spettacolo delle navi fantasma”. Qualcuno addirittura progetta di andare a vivere nel luogo protagonista della vicenda; altri desiderano invece salire a bordo dei relitti. Per quello che già abbiamo detto, gli esperti smorzano gli entusiasmi: con alta probabilità l’isolotto appena creato potrebbe sparire.
Le navi furono affondate durante la battaglia di Iwo Jima
Quasi sicuramente le navi che osserviamo sono quelle perse durante la battaglia di Iwo Jima. I giapponesi sfruttavano l’arcipelago per mantenere la posizione dell’Oceano Pacifico, ecco perché la conquista di questi isolotti divenne per gli USA una priorità.
Occupare le isole avrebbe permesso alla US Navy di pianificare sbarchi in territorio nemico e di sfruttarle come aeroporti dall’alto valore strategico. L’impero giapponese fece di tutto per difenderle, allestendo fortini e posizionando un gran numero di militari e mezzi.
La battaglia durò dal febbraio al marzo 1945 con ingenti perdite da ambo i lati. Le guarnigioni giapponesi vennero annientate ma ciononostante furono gli americani a soffrire perdite maggiori. I soldati americani impiegati per la conquista dell’isola non avevano esperienza e le pecche di un addestramento superficiale si fece gravemente sentire.
La portaerei USS Bismarck Sea fu affondata dai nemici, altre unità subirono la violenza delle condizioni meteomarine avverse, ma furono gli stessi marinai americani a procurare danni ad oltre trenta navi (senza contare altri mezzi navali) per collisioni accidentali durante le manovre.
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