Le nuove tecnologie per i sottomarini migliorano la gestione generale del mezzo, la potenza di fuoco, la sicurezza a bordo. I battelli migliorano anno dopo anno e spesso nemmeno ci accorgiamo della rivoluzione che avviene sotto i nostri occhi. La tecnologia non apporta cambiamenti solo all’unità in quanto mezzo navale, ma come vedremo presto ha un forte impiatto anche sull’equipaggio.
I reporter di Naval News hanno avuto il privilegio di salire a bordo di un battello appartenente alla classe di sottomarini Suffren di già abbiamo parlato. Queste unità sono sottomarini di ultima generazione progettati col programma Barracuda: un successo su tutti i fronti.
In questo articolo riporteremo quello che Xavier Vavasseur, Editor-in-Chief, Co-founder e President per la rivista già citata, ha riportato. Ci concentreremo in particolare sull’impatto che le nuove tecnologie per i sottomarini hanno sui sommergibilisti del domani.
Normalmente le marine militari del mondo sono molto gelose dei propri sottomarini. Non è concesso a tutti di salire a bordo ma anche conoscere qualche dettaglio in più si rivela arduo. Forti restrizioni sulle informazioni divulgate e segretezza assoluta sulle restanti sono necessarie per non svelare gli assi nella manica ai rivali. Grazie alla collaborazione della Marina francese con Naval News, gran parte delle caratteristiche dei sottomarini Suffren sono oggi condivise anche con chi non veste in uniforme.
Il comandante dell’ESNA, Jérôme Colonna d’Istria accoglie i giornalisti presso la base navale di Tolone per la visita a bordo. La classe di sottomarini Suffren è decisamente più moderna e spaziosa rispetto alle altre unità in servizio.
La classe di sottomarini Suffren ha praticamente tutto Fabriqué en France, o meglio, quasi tutto. Resta una radio multibanda Falcon II per comunicare con le forze NATO, le quali utilizzano una diversa crittografia. Gli ospiti riportano che all’interno non hanno trovato la massiccia presenza del digitale: con grande sorpresa hanno riconosciuto impianti tradizionali.
Questo è dovuto al fatto che per le navi militari è prevista una gestione automatizzata ma non esclusiva. S’intende dire che l’equipaggio deve essere in grado di governare l’unità anche in caso di anomalie: qualora i sistemi digitali venissero in qualche modo compromessi, si può ricorrere agli impianti tradizionali.
I sistemi più avanzati sono invece enormemente intuitivi e facili da utilizzare, mantenendo l’efficacia di quelli più datati. Un esempio lo fornisce il governo del battello che è affidato per la maggiore a due joystick. È molto facile in questo modo guidare il sottomarino anche per i meno esperti e difatti uno dei timonieri ha solo 19 anni!
Naval Group ha demandato la progettazione degli interni ad un esperto nell’arredamento di navi da crociera: il risultato è un ambiente confortevole fino ad oggi impensabile a bordo di un sottomarino. In cucina vi è un enorme frigorifero. Le scorte di cibo bastano all’intero equipaggio per 70 giorni di navigazione.
Per quanto riguarda l’alloggio, ogni cuccetta ha la sua luce, presa di corrente e porta USB. Quest’ultima dà al sommergibilista accesso a una piattaforma di intrattenimento per guardare film nel tempo libero.
C’è anche il wifi cosicché l’equipaggio possa accedere ai dati da qualsiasi posizione all’interno dell’unità. La rete wifi rientra nei fattori di sicurezza poiché consente di conoscere, 24 ore su 24, la posizione di ciascun membro dell’equipaggio attraverso un chip posto nell’uniforme.
Il Suffren è dotato di tactile table impiegato per la pianificazione della missione in cooperativa, la navigazione, la riproduzione di filmati e tanto altro. Sono installate inoltre 10 console multifunzione,
Di queste dieci console, due sono dedicate ai sonar ed una fa da oreille d’or, ovvero “orecchio d’oro”, analizzando i segnali acustici. C’è anche una console dedicata al MOAS (Mine and Obstacle Avoidance Sonar) e all’analisi dei fondali.
La Marina francese lavora attualmente ad una tecnologia che consente la localizzazione attraverso l’analisi del fondale. Sott’acqua non è possibile utilizzare il GPS, sarebbe quindi un grande vantaggio poter valutare con esattezza la posizione riconoscendo l’ambiente. Ovviamente un sistema del genere può funzionare solo se è disponibile una precisa mappatura dei fondali.
Intanto i sommergibilisti si preparano col simulatore Neptune. Jérôme Colonna d’Istria afferma che uno dei grandi successi del programma Barracuda è stato quello di pensare al futuro addestramento con largo anticipo. I simulatori erano pronti già nel 2015, molti anni prima quindi rispetto all’arrivo del Suffren:
“Per l’ESNA, la sfida del prossimo decennio consiste nell’addestrare i nostri 1000 sommergibilisti per le nuove capacità introdotte dal Suffren”.
I sommergibilisti sono addestrati in una struttura accanto alla sede dell’ESNA. La scuola di navigazione sottomarina ENSM/BPM for école de navigation sous-marine et des bâtiments à propulsion nucléaire, addestra da un secolo i sommergibilisti francesi. Ogni anno, più di 600 marinai passano di qui, dei quali il 20% sono ufficiali.
La struttura dispone di 8 simulatori in scala al vero per l’addestramento riguardo la propulsione nucleare, la gestione delle varie piattaforme e le tattiche d’attacco. I simulatori sfruttano la rete per preparare i militari a coppie (supportando anche la modalità cooperativa) all’attacco terrestre, guerra alle navi di superficie e anti-sottomarina.
La scuola utilizza anche la tecnologia VR con una rappresentazione 3D dettagliata del sottomarino. Lo strumento è stato sviluppato da Naval Group insieme ad un produttore di videogiochi per l’aspetto visivo. Lo strumento si è rilevato efficacissimo per l’addestramento dei nuovi sommergibilisti.
Avere a disposizione con tanto anticipo simulatori così avanzati ha permesso all’ESNA di preparare l’equipaggio del Suffren, ma anche di pianificare tattiche e sviluppare i prossimi programmi di addestramento.
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