Le fiamme gialle hanno ricevuto una nuova unità tra i pattugliatori multiruolo, le loro più grandi unità. Come le precedenti, anche la P04 Osum prende il nome di battaglie combattute dal Corpo nella loro storia. Questa però, a differenza delle altre unità, non è solo il luogo di una delle battaglie della Prima guerra mondiale (come Monte Sperone e Monte Cimone), ma anche una battaglia della Seconda guerra mondiale.
L’acquisto di questi pattugliatori, di cui fanno parte i due già citati della classe monti, sono da pensare in funzione della loro missione. Sono infatti pattugliatori con una grande capacità di tenuta del mare, e con bordo libero particolarmente basso a poppavia. Infatti, queste unità sono state sviluppate come unità di ricerca e salvataggio (Search And Rescue, SAR), controlli dei flussi migratori e contrasto al traffico di esseri umani.
A supporto di ciò vi è anche la decisione e il finanziamento per l’acquisto di queste unità. Le unità sono state comprate grazie a un finanziamento dell’agenzia europea di protezione delle frontiere Frontex, in occasione della crisi migratoria europea. Le unità precedenti alla Osum sono infatti stazionate alla Stazione Navale di Messina, da cui hanno preso parte all’operazione Triton.
Nave Osum è stata varata il giorno 19 ottobre 2021. Vista la particolare rilevanza di questa nave, è la più grande mai entrata in servizio con le fiamme gialle, questa cerimonia ha avuto un grande risalto. Infatti ad Adria, sede dei Cantieri Navali Vittoria, sono arrivate le più importanti personalità della regione e della Guardia di Finanza. Insieme all’amministratore delegato dei cantieri navali, era presente anche il Comandante Generale della Guardia di Finanza e il Prefetto.
L’unità varata oggi è solo l’ultimo progetto che testimonia e suggella la lunga e proficua collaborazione con la Guardia di Finanza oggi rappresentata dal suo massimo vertice, il Comandante Generale, Generale del Corpo d’Armata, Giuseppe Zafarana. Dopo le storiche forniture della Classe Monti, con orgoglio, ci prepariamo a dotare la flotta delle fiamme gialle del primo pattugliatore d’altura a propulsione diesel –elettrica della storia. P.04 Osum rappresenta un concentrato d’innovazione e tecnologia che assicurerà al corpo della Guardia di Finanza una notevole riduzione di consumi e di emissioni e la massima flessibilità di impiego operativo. Per la nostra azienda è una nuova sfida vinta in grado di proiettarci verso rotte sempre più green.
Luigi Duò alla cerimonia del varo di Nave Osum
La nave Osum è della stessa classe delle precedenti P01 e P02. Le caratteristiche di base sono infatti le stesse. Lo scafo è di acciaio ad alta resistenza, mentre le sovrastrutture sono in lega leggera d’alluminio. Questa divisione di materiali aiuta la nave ad essere più pesante sullo scafo, rendendola più stabile. La caratteristica che la rende così riconoscibile è sicuramente la prua della nave. Ha una caratteristica prua del tipo Axe Bow, detta all’inglese, oppure A taglio dritto, in italiano.
Questa prua è una caratteristica dei cantieri navali Damen, che l’hanno sviluppata in tempi recenti. La prua con questa forma permette un’ottima tenuta del mare, soprattutto in caso di onde alte, perché evita alla nave di galleggiare sopra alle onde, ma le taglia. Infatti in inglese viene anche chiamata Piercing Bow per la sua caratteristica di tagliare le onde. La caratteristica permette di evitare molti stress sullo scafo.
Queste prue aiutano anche a diminuire la resistenza e quindi a rendere più veloce l’imbarcazione. Il problema di avere queste prue sulle navi è che richiedono un consistente allungamento dello scafo, rendendo la parte a prua difficilmente utilizzabile. L’unico modo di ovviare a questo problema è quello di rendere la nave più lunga.
La nave è dotata di due propulsori Rolls Royce da 4300 KW. Come molte imbarcazioni pensate per l’alta velocità, questa nave ha l’albero dell’elica inclinato verso il basso, di conseguenza la spinta dell’elica non sarà perfettamente orizzontale. Ma comunque su una imbarcazione come Nave Osum si tratta del modo più efficiente di gestire la spinta, per non avere uno specchio di poppa troppo grande. Le due eliche della nave sono a passo fisso, e come si nota dall’immagine hanno una forma molto particolare. Questa forma è utile per evitare la formazione di cavitazione.
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