La nave cargo Crimson Polaris si spezza in due a largo del Giappone. Il forte vento è la causa dell’incidente e purtroppo i danni non si limitano soltanto alla rottura della nave. Assai più grave è la fuoriuscita di grandi quantità di petrolio in seguito al disastro. A quasi una settimana dall’avvenuto incidente, ancora si lavora per stimare i danni ambientali e ripulire l’oceano dall’ennesima chiazza di petrolio.
La Crimson Polaris navigava sotto la bandiera di Panama ma era gestita da una società giapponese. La nave cargo da 40.000 STL e lunga quasi 200 metri, trasportava trucioli di legno dalla Thailandia. La costruzione della nave Crimson Polaris risale al 2008: essa è di proprietà della MI-DAS Line S.A. gestita da Misuga Kaiun e attualmente noleggiata dal gruppo NYK.
Dalla sua fondazione nel 1885, NYK ha sempre dimostrato grande attenzione alla sicurezza del personale come dell’ambiente. Il disastro della Crimson Polaris ha purtroppo coinvolto anche la NYK ma il gruppo non si lascia sopraffare. In coerenza ai tanti anni di lavoro, la NYK fa di tutto per salvare l’area compromessa duramente dai copiosi sversamenti e lo stesso presidente Hitoshi Nagasawa scende in campo.
Verso le ore 7:35 del mattino (JST) dell’11 agosto, la nave cargo si incaglia al largo di Hachinohe, città giapponese della prefettura di Aomori. Stando a quanto riportato da NYK Group, la causa dell’incaglio è il forte vento presente nella zona che investe la Crimson Polaris mentre attendeva ancorata. La lesione fatale avviene tra la stiva numero 5 e quella numero 6, dove una prima crepa nello scafo diviene rapidamente pericolosa fino a causare il cedimento.
Alle ore 4:15 del mattino del 12 agosto, la nave si spezza in due e grandi quantità di petrolio fuoriescono per riversarsi in mare. La NYK è preoccupata per i danni provocati dal petrolio e rende noto che la misura dello sversamento non è ancora precisa:
“A partire dall’11 agosto, quando si arenò, la nave aveva circa 1.550 MT di heavy oil e circa 130 MT di diesel oil come carburante. La quantità di petrolio sversata nell’oceano è ancora da rilevare”.
La Crimson Polaris è a circa 4 chilometri a largo della costa giapponese. La guardia costiera del Giappone interviene tempestivamente per soccorrere l’equipaggio e ridurre al minimo i danni ambientali. Erano 21 le persone a bordo della nave cargo: fortunatamente stanno tutti bene ed attualmente sono fuori pericolo. A preoccupare è lo sversamento, dato che la Crimson Polaris trasportava circa 1700 MT di petrolio prima dell’incidente. Al momento le autorità investigative stanno conducendo un colloquio con il capitano della nave per fare chiarezza sull’incidente ed eventuali responsabilità.
Motovedette, rimorchiatori ed altri mezzi navali della guardia costiera giapponese stanno lavorando per ridurre quanto più possibile i danni all’ambiente ma non sono soli. Il presidente NYK Hitoshi Nagasawa ha preso direttamente il controllo del centro NYK per la gestione delle crisi. Il gruppo giapponese spera in tal modo di accelerare le operazioni e rassicura come può sulla questione:
“Il Maritime Disaster Prevention Center continua a monitorare la fuoriuscita di petrolio utilizzando oil-treatment agents e adsorption mats. Inoltre, non appena sarà confermato che il petrolio alla deriva ha raggiunto la costa, le compagnie per il recupero del petrolio sono pronte a eseguire la pulizia delle spiagge”.
Di seguito le informazioni sulla nave fornite dal gruppo NYK sul proprio website.
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