La corrente del golfo è una delle correnti del Nord Atlantico. Fa parte di un sistema di correnti appartenenti alla circolazione termoalina. Questa è la circolazione delle acque non per forza di coriolis o per fenomeni di gradiente di temperatura. In questo tipo di circolazione, il movimento delle acque viene dato dalla differenza di salinità. Secondo uno studio di Niklas Boers della Freies Universität Berlin di Berlino, DE, la corrente del golfo starebbe raggiungendo un punto di non ritorno e un rallentamento. Da alcuni si ipotizza che si possa parlare di un collasso di questa corrente.
La corrente del golfo è una corrente oceanica che, come il nome lascia intendere, parte dal Golfo del Messico. In realtà, la corrente del golfo propriamente detta finisce da qualche parte nell’oceano Atlantico. Quando la corrente arriva nell’oceano Atlantico prende il nome di Corrente Nord Atlantica. Negli ambienti scientifici si usa il nome Capovolgimento Meridionale della Circolazione Atlantica, si usa la sigla AMOC dalla denominazione inglese. Questo nome indica tutto il sistema di correnti del Nord Atlantico, quindi permette di mantenere una generalità che il nome Corrente del Golfo non ha. In ambienti meno tecnici si può comunque usare il nome Corrente del Golfo a misura del fatto che la AMOC e la Corrente Nord Atlantica sono meno note dal grande pubblico.
Il ramo caldo della AMOC, formato da Corrente del Golfo e dalla Corrente Nord Atlantica è molto particolare. Le correnti oceaniche formano spesso vortici dati dall’effetto Coriolis. Questo effetto viene dalla rotazione della terra. In realtà, per quanto parte dell’AMOC segua la circolazione dettata dall’effetto Coriolis, non è questo il motivo principale. Infatti, questa si muove per l’effetto di differenza di salinità dei mari, all’interno della rete della circolazione termoalina. Un’altra particolarità di questa corrente è la quantità di acqua calda che porta con sé verso le regioni dell’Europa nord-occidentale. Infatti, è la corrente che porta maggior acqua tropicale verso un continente occidentale (che sono sempre bagnati dalle correnti calde).
Per capire cosa si intende parlando di collasso della corrente, bisogna fare un passo indietro. Una corrente, qualsiasi essa sia, per sopperire a dei cambiamenti dell’ambiente, dev’essere stabile. Al momento, tutte le correnti oceaniche sono stabili nella configurazione che hanno assunto negli ultimi tempi. Con i cambiamenti climatici, i ghiacci si stanno sciogliendo. Con lo scioglimento dei ghiacci, si ha un aumento del livello dei mari. Questo provoca una diminuzione della salinità, soprattutto nei mari vicini alle grandi masse di ghiaccio. Ovviamente questo non provoca problemi ai vortici oceanici, perché sono correnti dominate dall’effetto di Coriolis. Potrebbero avere un effetto non trascurabile sulle correnti della circolazione termoalina, che sono governate dal gradiente di densità. La densità viene determinata da diversi fattori, tra cui la temperatura dell’acqua e la sua salinità.
Di conseguenza, si deve comprendere se le correnti prese in considerazione sono in uno stato stabile. Ma più che la stabilità in generale, è quasi più importante capire il margine di stabilità e quali siano le altre condizioni di stabilità. Questo serve perché il margine di stabilità ci dice quanto le condizioni possano cambiare prima di avere un effetto di cambiamento della corrente. Inoltre, potrebbero esistere delle diverse condizioni di stabilità più o meno stabili. Questo potrebbe significare che una corrente potrebbe uscire dal suo stato di stabilità odierno, e finire in uno stato molto più stabile. Ciò potrebbe comportare una grossa difficoltà a tornare allo stato che abbiamo adesso.
La corrente del golfo permette a determinati stati del nord Europa di avere climi più tiepidi. Questo effetto avviene perché la corrente trasporta acqua calda. Non è solo la maggior temperatura dell’acqua ad avere effetti benefici, ma anche il fatto che il ramo caldo della AMOC è in superficie. Se come dice lo studio, la corrente del golfo sta rallentando per entrare in un altro stato stabile molto più lento, i risultati sull’Europa e sul mondo potrebbero essere molteplici. Secondo alcuni potrebbe avere un effetto benefico di raffreddamento di una porzione dell’Europa che potrebbe poi estendersi e contrastare il riscaldamento globale. A parte questa piccola nota positiva, l’idea degli scienziati è che sia una possibile catastrofe.
Infatti, la circolazione delle correnti rimette in circolo il fitoplankton, che permette a tutta la fauna acquatica di proliferare. Secondo gli oceanologhi, se la corrente del golfo dovesse diminuire di intensità il nord Atlantico e i mari che si affacciano su di esso potrebbero diventare poveri di fauna ittica o addirittura acque anossiche. I due maggiori possibili effetti portano con loro molte conseguenze non solo climatiche o naturalistiche ma anche economiche. La possibilita di rendere anossico il nord atlantico significa una crisi per moltissime persone che operano nella pesca e in tutto l’indotto, come anche un possibile veloce cambiamento climatico inverso.
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