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Dorsale di Gorda: la web food oceanica parte da qui

Le sorgenti idrotermali che si trovano lungo la dorsale di Gorda permettono a diverse specie di vivere. Risulta fondamentale allora approfondirne lo studio e provare a capire cosa avviene ad elevate profondità. Dove l’oceano è buio, perché la luce solare non penetra l’acqua, non può esserci fotosintesi. L’alimentazione primaria non proviene allora dalle piante ma da altre fonti.

Abbiamo già parlato dei risultati ottenuti dalla prestigiosa Università di Leeds nel Regno Unito. Studi recenti hanno dimostrato che gli organismi marini si cibano di nutrienti provenienti dalle rocce in erosione. La combinazione di materia organica ed ossigeno fornisce la base della catena alimentare negli oceani. I dati raccolti dal ROV Hercules approfondiscono invece come gli organismi microbici sfruttano gli sfiati e le reazioni chimiche che questi creano. Sostengono la ricerca: NASA, National Oceanic and Atmospheric Administration, Ocean Exploration Trust, National Science Foundation e WHOI.

Lo studio parte dai “pascoli” lungo la dorsale di Gorda

Nelle vicinanze delle bocche della dorsale di Gorda vivono numerose specie di protisti, archei e batteri chemiosintetici. La comunità scientifica concorda sul fatto che questo “pascolo” di organismi è la base per il trasporto di carbonio e dunque di fondamentale importanza per l’alimentazione microbica. Grazie alle ultime ricerche, è stato possibile osservare una massiccia presenza di predatori presso le bocche di sfiato idrotermali. Le pubblicazioni della rivista scientifica PNAS divulgano l’importanza di quanto appena esposto e l’impatto sul ciclo di carbonio in alto mare. 

Le ricerche hanno scoperto che i protisti consumano quotidianamente dal 28% al 62% di batteri e archei presenti nei fluidi idrotermali. Questi fluidi di sfiato si trovano a circa 200 chilometri a largo della costa dell’Oregon meridionale. Secondo i ricercatori, quanto avviene in questi luoghi potrebbe incidere sul almeno il 22% del consumo e trasferimento di carbonio.

Dai campioni raccolti presso la dorsale di Gorda agli esperimenti

Non è ancora chiaro cosa faccia in seguito tutto quel carbonio, si sa invece che l’elemento assorbito dagli organismi microbici viene poi rilasciato tramite secrezioni. Gli organismi maggiori, inoltre, nutrendosi dei più piccoli, recupereranno da questi il carbonio.

Una volta raccolti campioni di fluidi provenienti dalle bocche di sfiato della dorsale di Gorda si procede con la sperimentazione. Gli studiosi hanno poi condotto esperimenti sui microrganismi con non poche difficoltà. Sarah Hu, postdoctoral investigator presso il Dipartimento di Chimica Marina e Geochimica della Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) rivela che è stato molto complesso in particolare ricreare il nutrimento per i protisti. Sarah Hu era a bordo della E/V Nautilus durante il viaggio iniziato nel maggio 2019.

“Partecipare alla ricerca sui fluidi ad elevate profondità è stato davvero eccitante: il food web è affascinante e tutto parte da ciò che accade qui con gli sfiati”

Si conosce ancora poco e la ricerca continua

Sarah Hu e la co-autrice Julie Huber sostengono che lo studio è importante per capire come funzionano le web food oceaniche. Occorre partire con la studio da siti di sfiato incontaminati e indisturbati come questo. L’oceano ospita un ricco insieme di organismi diversi tra loro che trovano nutrimento di ogni tipo. Nonostante questo sia risaputo, ancora tanto c’è da scoprire e studiare. Soprattutto per ciò che accade ad elevate profondità, la conoscenza umana è fortemente limitata ed è per questo che occorre intensificare gli studi.

Gli studi qualitativi sono fondamentali per conoscere questi habitat. Diverse attività, come l’estrazione di risorse dai fondali oceanici, sono svolte senza le adeguate conoscenze. In che modo l’attività umana influisce oggi sul carbonio prodotto e trasferito? Più si va avanti e più facilmente sarà poi possibile congiungere i punti.

WHOI protagonista della ricerca sugli sfiati della dorsale di Gorda

La Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) è un’organizzazione privata fondata nel 1930 senza scopo di lucro con sede a Cape Cod, Massachusetts. Lavora in ricerche ed esperimenti con lo scopo di comprendere l’oceano e la sua interazione con la Terra, in particolare l’influenza dell’oceano sui cambiamenti climatici. La WHOI conta sulla sinergia tra scienza e ingegneria, grazie alla quale essa è tra i più affidabili e tecnicamente avanzati enti di ricerca ed esplorazione oceanica. WHOI è nota per il suo approccio multidisciplinare, l’impiego di navi e strumentazioni robotiche all’avanguardia. I migliori scienziati, ingegneri e studenti collaborano a più di 800 progetti in tutto il mondo.

Christian Cione

Studente magistrale di Ingegneria Navale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Scrivo articoli inerenti allo scenario marittimo e cantieristico internazionale con maggiore attenzione verso tematiche ambientali e militari.

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