Durante le olimpiadi di Tokyo 2020 arriva l’oro italiano nella vela. A vincere la medaglia del primo posto è la coppia formata da Ruggero Tita e Caterina Banti. I nostri atleti hanno meritato la vittoria, spingendosi fino a 40 km/h a bordo del loro catamarano Nacra 17.
Il catamarano Nacra 17 è l’imbarcazione con cui l’Italia vince l’oro nella vela ai giochi di Tokyo 2020. Il progetto nasce con l’intento di realizzare una imbarcazione sportiva e dunque per regatare. Ideati nel 2011 e costruiti a partire dall’anno successivo, i catamarani Nacra 17 trovano la loro fortuna nelle competizioni olimpiche.
La progettazione risponde ad un insieme di requisiti definiti dalla World Sailing e necessari per rendere l’imbarcazione adatta alle olimpiadi. Nel corso degli anni, il catamarano Nacra 17 ha subito diverse modifiche. Per i Giochi Olimpici di Rio nel 2016, il catamarano diventa più efficiente sia sottovento che sopravvento grazie ai daggerboard curvi che forniscono ulteriore galleggiamento. Durante le olimpiadi di quest’anno invece troviamo aggiunti hydrofoil.
La Classe Olimpica Nacra 17 è stata progettata in collaborazione con Morrelli & Melvin, un ufficio di design di fama mondiale noto per il suo coinvolgimento in America’s Cup e molti altri progetti multiscafo di successo. Il Nacra 17 è tra i catamarani più robusti della sua classe. Le forme di carena minimizzano la resistenza al moto, in particolare quella ondosa, permettendo all’imbarcazione di raggiungere elevate velocità. È un catamarano leggero ma robusto, pensato per un equipaggio misto: maneggevole ma comunque impegnativo.
I due atleti, 29 anni lui e 34 anni lei, formano un’affiatata coppia nello sport. La loro carriera è cominciata separatamente, lavorando duramente con passione e dedizione, fino al primo incontro. Regatando divisi, si sono poi affascinati a vicenda, da qui la decisione di lavorare insieme per raggiungere i comuni traguardi. Ruggero Tita nasce a Rovereto, in Trentino. Prima di divenire un velista, ha praticato lo sci e partecipato a diverse gare. Caterina Banti invece nasce a Roma e si avvicina alla vela seguendo il fratello: per lei era solo un hobby.
Nel 2016 i due si conoscono: apprezzando l’uno le qualità dell’altra e viceversa, entrambi rompono le rispettive coppie sportive per formarne una nuova insieme. A bordo del Nacra 17 guadagnano il 3° posto al Campionato Italiano Classi Olimpiche dopo i giochi di Rio. Nel 2017 vincono un bronzo al Mondiale ed una medaglia d’oro all’Europeo, mentre l’anno dopo ottengono due ori gareggiando nel Campionato Europeo e Mondiale del 2018.
Sono passati 21 anni senza un’oro italiano nella vela. La coppia Tita e Banti è la prima del nostro Paese a vincere l’oro in una competizione velica mista. Grazie a nostri due atleti, l’Italia ottiene la quinta medaglia d’oro durante queste olimpiadi di Tokyo 2020.
L’oro italiano nella vela è più che meritato. La coppia Ruggero Tita e Caterina Banti ha dimostrato straordinaria abilità. Solo la coppia inglese composta da John Gimson e Anna Burnet ha realmente dato filo da torcere ai velisti italiani, vincendo comunque l’argento. Seguono i tedeschi Paul Kohlhoff e Alica Stuhlemmer con cui la Germania ottiene la medaglia di bronzo.
Ad essere sinceri era tutt’altro che prevedibile un tale risultato dato un inizio non proprio promettente, sia per gli italiani che gli inglesi. La coppia tedesca anche ha riscontrato qualche problema: trovatasi paralizzata ha dovuto recuperare il gruppo già parecchio in avanti.
Dopo l’oro italiano nella vela Nacra 17, ci aspettiamo altre medaglie dai nostri atleti. Il ciclista Filippo Ganna porta in finale l’Italia: domani alle 11 si disputerà l’inseguimento a squadre maschile per l’oro contro la Danimarca.
Altri due italiani si qualificano nell’atletica per il salto triplo: Andrea Dallavalle e Emanuel Ihemeje. Peccato per gli sport di squadra: Italvolley e Italbasket sono già fuori dai giochi. Ad ogni modo l’Italia ha collezionato già 29 medaglie!
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