Apologia della motonautica: lo sport propulsore di sviluppi tecnologici

Lo sport, grazie alla competizione, porta a un miglioramento della tecnologia. Gli sport sono molto cambiati negli ultimi cinquant’anni, quindi, è evidente come gli avanzamenti tecnologici siano riscontrabili in qualsiasi disciplina. Però, a differenza di molti altri sport, in quelli motoristici, l’utilità delle competizioni è molto più lampante. Per esempio, gli sport automobilistici e le battaglie per la sicurezza nelle varie discipline hanno condizionato la sicurezza delle nostre automobili. Analizziamo il caso della motonautica.

La motonautica segue modi di funzionamento simili alla maggior parte degli altri sport motoristici. Con la motonautica, l’obbiettivo è andare più veloce o mantenere una velocità media più alta. Anche negli sport motonautici è importante la sicurezza, quindi anche per questo vengono fatti tantissimi studi a riguardo.

Motonautica ed elica di superficie

Il primo esempio che possiamo menzionare per dimostrare quanto la motonautica abbia portato evoluzioni nel mondo della nautica, è l’elica supercavitante. Pensata per prima da Sonny levi, questa soluzione diminuisce le perdite dovute all’elica. Solitamente si fa ricorrere la nascita di questa tecnologia alla barca “Dart 38” del ‘68/’71.

Il miglioramento dell’efficienza dell’elica si deve principalmente a due soluzioni applicate nello sviluppo della tecnologia. La prima è la diminuzione della componente rivolta verso l’alto della spinta dell’elica ottenuta mettendo l’asse il più possibile parallelo all’orizzontale. Solitamente, infatti, si fa uscire l’asse dell’elica direttamente dallo specchio di poppa. Oltre a questo, essendo solo una parte della rotazione sott’acqua, l’elica necessita di meno potenza e genera meno turbolenza.

FB 55’

Una questione simile, ma in cui il contatto è ancora più visibile, è la FB 55’ della FB Design. Questo motoscafo è usato principalmente dalla GDF in funzione anticontrabbando. Come dice il nome si tratta di uno scafo di 55 piedi, con due motori diesel da 1000 Hp. La caratteristica saliente di questa barca però non è la sua velocità o la sua manovrabilità nonostante siano molto elevate: può raggiungere la velocità di 50 kts in mare con venti di grado 4 o 5 della scala Beaufort.

Questa barca (come le sorelle buzzi 55’ STAB, buzzi 55’ RIB, FB 55’ RIB) è figlia del design della Gran argentina. Si nota una somiglianza sorprendente tra le due: lo scafo è identico a quello della Gran argentina; cambiano solo le disposizioni interne a seconda dell’uso a cui le barche sono predisposte. Questo esempio è molto più frequente nella motonautica rispetto, ad esempio, all’automobilismo e al motociclismo, visto che non esistono le limitazioni automobilistiche (gli obblighi di certificazione sono molto differenti).

La carena a V profonda

Tale tecnologia, nata dalla mente di Sonny Levi e di Raymond Hunt, è stata sviluppata a partire da alcune barche da corsa, quali Dart, Arcidiavolo e le altre disegnate da Levi, ma anche la “Bertram 31 Lucky Moppie” che vinse la Miami-Nassau tra il 1960 e il 1963. In seguito, le vittorie e le innovazioni nel mondo delle competizioni sono passate nel mondo dei trasporti. La Hidalgo, G Cinquanta e Barbarina di Levi e la Bertram 31 e tutte le successive barche disegnate da Hunt sono disegnate con questa caratteristica. Il disegno della carena mostra uno scafo planante. A differenza delle precedenti carene a V o a scafo piatto, hanno una maggiore tenuta al mare, grazie alla migliore stabilità trasversale.

Questa non voleva essere una spiegazione esaustiva di tutte le innovazioni apportate in motonautica e poi utilizzate nelle imbarcazioni da diporto o da trasporto. Forniamo un esempio di quanto, come spesso succede, le competizioni portino a miglioramenti tecnologici da portare in altri ambiti.

A cura di Alessandro Mantani