Il GNL (gas naturale liquefatto) rappresenta un combustibile che offre una valida alternativa agli attuali diesel e benzina, pur garantendo alte prestazioni al motore. Si tratta di un gas altamente volatile e per questo considerato meno pericoloso del GPL che permane maggior tempo in aria col rischio di esplosioni.
Il GNL può essere impiegato sia nel settore navale che in quello su gomma e sono in atto studi per la realizzazione di impianti di rifornimento che possano svolgere duplice funzione.
In Italia il GNL non ha ancora avuto un ruolo chiave nello shipping commerciale costiero a causa del basso numero di navi che adottano tale alimentazione. Discorso ben diverso riguarda le navi con rotte continentali, soprattutto nel settore Pacifico ma anche transitanti nel mar Mediterraneo.
L’utilizzo di combustibili con basso tenore di zolfo e inquinanti pericolosi come il particolato è il tema delle nuove normative IMO20. L’obbiettivo è quello di ridurre del 60% entro il 2030 il numero di navi che adottano combustibili inquinanti.
Si tratta di un obbiettivo importante, soprattutto per compagnie navali che non possiedono un budget tale da riadattare l’intera flotta. In questi casi potranno contare sull’installazione di scrubbers a bordo e proseguire con combustibili classici.
Il settore navale, in particolare il settore crocieristico, è responsabile del 3-4% dell’inquinamento mondiale. Si tratta di sostanza tossiche come anidride carbonica, particolato, diossido di azoto e di zolfo che fuoriescono dalla nave in seguito a combustione e dopo un tempo di assestamento in atmosfera precipitano in mare.
Le moderne navi in programma di costruzione dei diversi armatori italiani, hanno già in programma l’installazione di un motore a combustione interna alimentato a GNL. A bordo sono presenti anche serbatoi criogenici che permettono di stivare grandi quantità di combustibile e la possibilità di percorrere enormi distanze ed in maniera ecosostenibile.
Il 15 ottobre si è svolto nel porto di La Spezia il primo rifornimento di GNL ad una nave da crociere. Si è trattato di un rifornimento di bunkeraggio ship-to-ship tramite l’ausilio di un a bettolina.
L’operazione ha avuto una durata di circa 5 ore, ma con un background lavorativo che ha impiegato team di esperti per settimane. Infatti sono state valutate tutte le implicazioni e i pericoli dell’operazione. Usando misure come la limitazione del traffico navale del porto e l’impiego di personale altamente specializzato nella gestione del rischio.
L’operazione ha rappresentato l’apertura dell’Italia verso i bio carburanti del futuro e rappresenta un importante step di rifornimento per le navi commerciali che transitano lungo la costa.
La gestione del GNL rappresenta un’oastacolo alla rapida diffusione degli impianti, perchè il gas viene mantenuta in serbatoi criogenici fino al momento del pompaggio. Il rifornimento può avvenire attraverso bettoline che fanno la spola tra la nave gasiera e la nave richiedente. Oppure attraverso l’impiego di condotte che collegano la nave direttamente all’impianto collocato all’interno del porto.
Una soluzione altamente innovativa è il LNG Barge dell’azienda Wärtsilä. una stazione pompante che può in contemporanea rifornire sia una nave che un mezzo su gomma.
Infatti la richiesta di GNL non è solo per il settore navale, ma sempre più fabbriche trasformano i propri impianti in impianti green, anche a causa del basso prezzo del GNL. Un prezzo che attualmente è minore della benzina e che ha subìto negli ultimi 3 anni diverse oscillazioni.
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