In merito alla pesca sportiva e ricreativa, la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee e la Federazione Italiana Operatori Pesca Sportiva comunicano il 26 novembre 2020 quanto segue:
“Nonostante le informazioni ufficiali che consentono l’esercizio della pesca sportiva nelle zone rosse e arancioni presenti nella faq del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio, nonostante la comunicazione formale ricevuta dal capo del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio Giuseppe Pierro a seguito della richiesta effettuata dal presidente Fipsas Claudio Matteoli e nonostante le rassicurazioni sul fatto che sarà a breve inviata una nota interpretativa da parte del comando generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera a tutte le strutture territoriali per garantire l’omogeneità di applicazione delle norme, ci risulta che nella giornata di oggi si siano verificate delle contestazioni ad alcuni pescatori in merito alla legittimità degli spostamenti da loro effettuati nelle zone rosse, in mare e con la barca, ma anche in alcune zone interne.
[…]
Per questo motivo, ci troviamo costretti a sconsigliarvi per qualche giorno la pratica della pesca sportiva nel comune di residenza nelle zone rosse sia in barca che da terra, sia in mare che nelle acque interne e vi consigliamo, per il momento, anche di esercitare la pesca nelle zone arancioni solo nel comune di residenza finché non arriverà il chiarimento richiesto e atteso da parte del governo sull’eliminazione della faq errata dal sito governo.it e con essa dell’assurda contraddittorietà attualmente esistente.”
Nonostante le tante confusioni la pesca sportiva e ricreativa resta avvantaggiata rispetto alla caccia in termini di restrizioni. Il consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli rivolge all’assessore regionale Alessio Mammi il seguente appello:
“Consentire ai cacciatori emiliano romagnoli di andare a caccia nell’Atc dove si è iscritti e consentire il superamento dei limiti comunali.”
Attualmente l’Elimia Romagna è ancora in zona arancione. La suddivisione in colori vieta alle regioni arancioni spostamenti oltre il proprio comune di residenza. Una tale limitazione non consente a molti cacciatori di praticare l’attività. Qualche passo in avanti si è avuto con alcune eccezioni. La caccia al cinghiale in braccata, ad esempio, consente di coinvolgere nel gruppo di caccia anche persone da regioni e comuni diversi. Continua sempre Massimiliano Pompignoli dicendo che:
“L’atteggiamento di chiusura nei confronti dell’attività venatoria è assolutamente infondato poiché non supportato da oggettive motivazioni di natura tecnica e scientifica. I nostri cacciatori svolgono infatti un’attività individuale in grandi spazi aperti, a contatto con la natura, dove il rischio di diffusione del contagio e contrazione del virus è davvero minimo“.
Abbiamo visto che per la caccia non sono consentiti spostamenti tra comuni e regioni ma per la pesca? I dubbi restano, come leggiamo sempre nel comunicato congiunto FIPSAS – FIOPS
“Questa situazione è, purtroppo, frutto della confusione generata dalle faq del governo a causa della presenza contestuale sul sito del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio e del governo di informazioni che da un lato consentono la pesca sportiva nelle zone rosse e dall’altro vietano la pratica della pesca sportiva e gli spostamenti nelle zone rosse. Situazione da noi evidenziata da giorni.”
A differenza dei cacciatori, chi pratica pesca sportiva e ricreativa può fare ricorso nel caso di una multa:
“Vi informiamo, inoltre, che i pescatori che fossero stati eventualmente sanzionati potranno far valere il fatto di trovarsi in una situazione di affidamento incolpevole determinato dalla presenza di indicazioni ufficiali provenienti dal Dipartimento dello sport e dalla presidenza del consiglio sulla legittimità della pratica della pesca sportiva e dello spostamento effettuato per il suo esercizio all’interno del comune di residenza nelle zone rosse.”
Le regole per la pesca sportiva e ricreativa sono, come tutte le cose, dettate in relazione alla situazione contagi della propria zona. In zona gialla la pesca è consentita purché non si creino assembramenti. Le regole per la zona arancione e per la zona rossa, come abbiamo già visto, hanno creato una forte confusione: molti sono stati sanzionati perché praticavano la pesca in zona rossa.
Una delle FAQ del Governo, recita che non è consentito praticare l’attività venatoria o la pesca dilettantistica o sportiva. Tuttavia, sono molte le associazioni di pesca che fanno notare che tale FAQ non è aggiornata e in contrasto con altri provvedimenti. Una lettera del Dipartimento dello Sport riporta che la pesca è aperta ma c’è anche scritto che le faq di governo sono da rettificare. Bisogna stare molto attenti nella lettura di tali documenti perché la pesca non è libera.
Il COVID19 purtroppo è ancora troppo pericoloso e ciò limita i grandi eventi così come le nostre attività quotidiane. A chi pratica pesca sportiva e ricreativa consigliamo vivamente di attendere i provvedimenti definitivi. Senza una comunicazione diretta dal governo e con le attuali regole, si rischia purtroppo di incorrere in sanzioni. Finché il Governo non metterà un punto a questa situazione, appellarsi a comunicazioni da diversi enti e associazioni è fortemente sconsigliato. Solo il Governo può aprire la pesca ed informare le prefetture. Occorre pazientare perché il nuovo regolamento potrebbe arrivare a momenti ma deve comunque essere divulgato dal Governo.
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