Oltre al consorzio svedese che ha pensato Oceanbird compare il partner Wallenius Marine. La nave da carico trasporterà automobili oltre oceano spinta dal vento. L’energia eolica sarà sfruttata attraverso enormi vele che raccoglieranno il vento così come accadeva per i lontanissimi velieri.
Wallenius Marine, parte di Soya Group, è proprietaria del progetto e contribuisce nella realizzazione di Oceanbird. L’azienda ha sede a Stoccolma ed offre svariati servizi tra i quali progettazione e costruzione di nuove imbarcazioni, gestione delle navi, raccolta e analisi dei dati. Wallenius Marine è stata tra le prime aziende ad adottare come obiettivo quello delle emissioni zero. La prospettiva è quella di costruire navi sempre meno inquinanti con fonti di energia pulita. L’obiettivo è sempre più vicino visto che Wallenius Marine raccoglie feedback continuamente e migliora le proprie navi.
La nave è una WPCC che sta per Wind-Powered Car Carrier. Il progetto svedese nasce dalla collaborazione tra la società di design Wallenius Marine, quella di consulenza marittima SSPA e il KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma. Il progetto di Oceanbird ha come scopo quello di ridurre le emissioni inquinanti e difatti la promessa è di eliminare il 90% di CO2. La nave trasporterà in totale 7000 auto attraverso l’oceano. Wallenius Marine si è ispirata alle ali degli aerei per progettare le vele di Oceanbird.
La propulsione in alcune condizioni non può però limitarsi alle sole vele e per questo a bordo è presente un motore da utilizzare nelle aree portuali. Per poter entrare e uscire dai porti, nonché come misura di sicurezza, la nave è dotata di un motore ausiliario alimentato da energia pulita. Il costo di realizzazione che sempre resta un vincolo alle nuove proposte green non sembra un problema poiché Oceanbird costerà poco più di una usuale nave da carico. Le vele permetteranno alla nave di viaggiare ad una velocità media di circa 10 nodi. Oceanbird non sarà operativa prima della fine del 2024.
Lunghezza: 200 m
Larghezza: 40 m
Altezza sopra la linea di galleggiamento: 105 m (pieno dispiegamento delle vele)
Velocità: 10 kts
Altezza delle vele alari: 80 m
È importante notare l’innovativa tecnologia svedese che permette alla nave di ridurre la linea di galleggiamento attraverso una struttura “telescopica”. Oceanbird potrà ridurre la linea sopra il galleggiamento da 105 metri a circa 45 metri, utile per navigare sotto i ponti e ridurre la superficie velica in condizioni di vento forte.
L’organizzazione internazionale per la navigazione marittima IMO pone come obiettivo quello di ridurre le emissioni di anidride carbonica dal trasporto internazionale del 40% entro il 2030. Oceanbird è certamente una risposta che rende il traguardo più vicino. Terminata l’epoca dei grandi velieri il vento è stato dimenticato; dopo molto tempo Oceanbird ci dimostra che è possibile sfruttare il vento per muovere enormi navi oceaniche. Le prove in mare di un modello in scala hanno dato ottimi risultati.
I progettisti di Wallenius Marine commentano:
“È un progetto tecnicamente impegnativo. Le vele e lo scafo lavoreranno insieme come una singola unità per sfruttare il vento nel modo più efficiente”.
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