Varo della nave Trieste

Assistere al varo di una nave è sempre una grande emozione. Spesso non si riesce a prestar attenzione ad una serie di azioni che accompagnano questa cerimonia.

Una tradizione che fonda le radici in un passato remoto della cantieristica italiana, prevede la rottura di una bottiglia di vino durante il varo di una nuova nave.

La madrina della cerimonia ha l’onore di tagliare una sottile corda che collega, virtualmente, il sostegno di una bottiglia di vino sospesa in aria.

In seguito a questo suo gesto, la bottiglia di vino si infrange sulla prua della nave e il suo andare in frantumi simboleggia l’inizio del varo e un auspicio di buona fortuna all’unità.

Originariamente, in epoca romana, il gesto di augurare buon auspicio ad un varo, avveniva attraverso il sacrificio di animali, il cui sangue veniva sparso sulla prua della nave.

Successivamente è avvenuto il passaggio dal rosso sangue degli animali sacrificati, al rosso del vino infranto sullo scafo.

La rottura della bottiglia rappresenta quindi un gesto positivo, una benedizione alla nave. Al contrario, se la bottiglia, impattando sullo scafo non si rompe, rappresenta un negativo presagio alla vita della nave.

Alcuni eventi nefasti

Durante il varo della nave Costa Concordia il 7 luglio 2006, la bottiglia di champagne lanciata dalla modella Eva Herzigova, non si ruppe.

Ciò generò stupore tra la folla presente all’evento e in seguito all’incaglio della nave, molti hanno accostato la disgrazia alla mancata rottura della bottiglia durante la cerimonia di varo.

Un altro episodio analogo riguarda il varo della nave Titanic nel 1912.

Sembra che al momento del varo della famosa nave qualcosa andò storto e la bottiglia di vino non si ruppe nell’impatto con la prua.

Quello che ne conseguì è ormai noto a tutti.

Episodio meno moderno riguarda una delle più belle e lussuose navi italiane, costruita a Riva Trigoso, la nave Principessa Jolanda affondò immediatamente in seguito al nefasto varo che la portò in acqua.

Oggi in cantiere vengono effettuate prove anche relative alla rottura della bottiglia prima di ogni varo. Viene calcolata l’esatta altezza alla quale collocare la bottiglia affinché, descrivendo un arco aereo, vada in frantumi impattando con la prua.

Il vino rosso è stato sostituito con champagne, le famose bollicine, e al posto della madrina d’onore, che una volta era la moglie dell’ingegnere o una personalità di spicco locale, sempre più spesso troviamo una star di hollywood.

In alcuni cantieri italiani, soprattutto quelli del sud italia, è presente anche la tradizione di realizzare una croce con un collage di immagini sacre raffiguranti i santi protettori del paese e le principali icone della religione cristiana.

Un momento del varo a Castellammare di Stabia. Fonte Ansa.it

Le immaginette, incollate sul bulbo di prua, si dissolvono gradualmente a contatto con l’acqua e benedicono la nave e gli uomini a bordo.

Tanti gesti e tradizioni beneaguranti, indispoensabili in un ambiente di lavoro molto complesso come è quello marinaresco.