Il traffico marittimo negli ultimi venti anni è aumentato del 300% e gli incidenti in mare per l’80% sono causati da errori umani. Grazie al sistema AIS, utile complemento ad un dispositivo radar, è possibile tracciare per ogni imbarcazione una mappa di tutti i possibili ostacoli nelle 15/20 miglia. Economico e veloce: esistono due classi di AIS e le informazioni vengono aggiornate in un intervallo di tempo che varia tra i 2 secondi e i 3 minuti!
Il sistema AIS, acronimo di Automatic Identification System (o transponder), permette di visualizzare e tracciare le imbarcazioni in un raggio di circa 15/20 miglia marina (intorno ai 30/40 km), tale raggio varia in base alla potenza del transponder e delle condizioni meteorologiche marine. E’ un sistema automatico di tracciamento utilizzato in ambito navale, ausilio ai sistemi radar, allo scopo di evitare le collisioni fra le unità in navigazione e più in generale di mantenere sotto controllo il traffico marittimo. Le informazioni che vengono fornite sono relative: al tipo di unità, la posizione, la rotta e la velocità, inoltre è possibile calcolare la distanza attuale tra le due barche e il tempo impiegato per percorrerla. Un dispositivo simile è stato utilizzato per evitare le collisioni con mammiferi durante la navigazione.
L’AIS è dotato di un ricetrasmettitore VHF (canale 87) collegato ad un sistema di posizionamento o a un ricevitore GPS che immagazzina dati su posizione e direzione dell’imbarcazione. Tutti i dati raccolti vengono successivamente trasmessi in maniera da poter essere interpretati da altri trasponditori AIS che sono nel raggio di azione delle onde Vhf e che sono dotate di un apparato AIS. Molti sistemi permettono l’integrazione del sistema sul monitor della barca per avere sempre sotto controllo la propria rotta. Per controllare la posizione basta disporre di un computer o tablet dotato di copertura dati e aprire il sito Marine Traffic, tramite una Live Map è possibile tracciare tutte le imbarcazioni con l’AIS funzionante in quel preciso momento.
Negli anni 90 l’AIS era obbligatorio a bordo delle navi mercantili e per qualunque imbarcazione trasportasse passeggeri, dal 2004 è imposto a tutte le imbarcazioni lunghe oltre 30 metri, con stazza superiore alle 300 tonnellate e con più di 11 passeggeri. Per le navi da diporto è ancora facoltativo, ma visti i numerosi vantaggi è altamente consigliato per un viaggio sicuro ed affidabile.
Le tipologie di sistemi sono due, divisi in classe A e B.
Il primo sistema è installato sulle navi che hanno l’obbligo di avere tale dispositivo a bordo ed è in grado di lavorare a una potenza regolabile fino a un massimo di 25 Watt, opera in doppia frequenza ossia riceve e trasmette fino a 20 miglia, per il loro utilizzo è necessario un apposito patentino. I dati sono trasmessi su lunghe distanze e con maggiori frequenze, la frequenza esatta dipende dalla velocità dell’imbarcazione e dallo stato delle manovre (varia tra i 2 secondi e i 3 minuti).
Nel 2007 è stato introdotto sul mercato l’AIS classe B che ha permesso una nuova generazione di ricestrasmettitori a basso costo, rendendo tale strumento appetibile per qualunque natante.
Gli apparecchi di classe B esistono in due versioni: la prima, sistema AIS passivo, è in grado solo di ricevere le informazioni inviate dalle navi ma non di trasmettere le proprie. Il secondo sistema riceve e trasmette con una potenza regolabile che non supera i 2 Watt. I requisiti di prestazione sono meno rigorosi, si limitano ai dati più importanti:
Anche in questo caso la trasmissione dei dati dipende dalla velocità della barca e dal carico di frequenza, varia tra i 5 secondi e i 3 minuti.
Il sistema AIS non è equiparabile al radar: sono sistemi diversi e possono essere utilizzati in contemporanea per una maggiore sicurezza, soprattutto durante le navigazioni notturne. Molte volte il radar può perdere per qualche istante il segnale e il sistema AIS corre subito in soccorso della nave, proprio perchè la ricezione dei segnali non è ostacolata da lingue di terra, edifici o isole. Tuttavia, non può assolutamente sostituire il radar: non tutte le imbarcazioni sono dotate di un transponder o non è acceso, le informazioni sulle posizioni si basano sulla tecnologia GPS, questi sono trasmessi a intervalli regolari e non sempre in tempo reale.
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