Fonte NauticExpo

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Lo scrubber rappresenta la soluzione ottimale al controllo delle emissioni inquinanti libere in atmosfera.

Infatti ad un profano del settore impiantistico, le diverse tipologie di combustibile utilizzate a bordo nave, appaiono indifferenti. In realtà, da un punto di vista molecolare, esistono varie tipologie di combustibile, distinte in base alla percentuale di elementi che le compongono.

Particolare importanza riveste la percentuale di presenza di zolfo all’interno dei combustibili. Tale percentuale varia a seconda della zona estrattiva, della tecnica di estrazione e della tecnica di filtraggio del greggio.

Lo zolfo è causa di forte inquinamento ambientale gassoso e quindi è necessario tenere sotto controllo tale valore nel settore navale, in quanto si ha la combustione di grandi quantità di fuel.

Uno dei metodi per filtrare i gas di scarico e quindi ridurre l’emissione di zolfo in atmosfera, è utilizzare uno scrubber, ovvero un filtro separatore detto anche “torre di lavaggio”.

Scrubber a torre (Fonte Wikipedia)

COME FUNZIONANO GLI SCRUBBER

Gli scrubber rimuovono le sostanze inquinanti dai gas di scarico del motore, attraverso reagenti in polvere (Dry Scrubbers) o disciolti in acqua e nebulizzata (Wet Scrubbers). Dalla reazione chimica dei reagenti con i contaminanti si ottengono sostanze che precipitano e vengono successivamente smaltite a terra.

Lo studio della tipologia ottimale di scrubber da installare tra le molteplici esistente e la scelta dei reagenti, è affidata a personale altamente specializzato. Nella scelta influiscono fattori quali la percentuale di inquinanti presenti, dalla tipologia di motore e dalla spesa prevista dall’armatore.

L’utilizzo di apparecchiature per il filtraggio dei fumi di scarico ha permesso un importante riduzione dei gas inquinanti presenti nell’ambiente. Infatti dal 1 Gennaio del 2020 è vietato su scala mondiale, l’utilizzo di combustibili con tenore di zolfo superiore allo 0,5% .

Nelle nuove costruzioni navali si ha la possibilità di predisporre il motore all’utilizzo di combustibili con basso tenore di zolfo, come il GNL (Gas Naturale Liquefatto) oppure utilizzare gli scrubber per i gas di scarico.

L’utilizzo dello scrubber permette alle navi già realizzate di adeguarsi, con una minor spesa, alle normative IMO riguardanti l’inquinamento dell’aria.

Installare uno scrubber su un motore ha costi che variano dai 2 ai 5 milioni di euro, ma nel caso di grandi compagnie di shipping, il risparmio economico, a fronte dell’utilizzo del GNL ( combustibile molto costoso) , è molto evidente.

Oggi ci sono circa 2300 navi su cui sono stati installati gli scrubber, si conta per il prossimo biennio un incremento di altre 8000 navi sulle quali sia possibile filtrare i gas di scarico.

Ciò pone un dilemma riguardo il numero massimo di scrubber installabili. Ovvero ci si chiede se un così elevato numero di navi che utilizzeranno fuel ricco di zolfo, possa essere compensato dalle risorse fossili disponibili. O se, invece, gran parte della flotta sarà ugualmente costretta ad utilizzare fuel meno inquinante, ma più costoso.

L’installazione degli scrubbers ha subìto un forte ritardo a causa del coronavirus, in quanto tra i principali installatori mondiale, compaiono i cantieri cinesi.

https://www.youtube.com/watch?v=QYJPAeLAZW8