L’ennesimo attacco dei pirati si è verificato il 26 Dicembre nello specchio d’acqua in prossimità della costa Nigeriana. Un gruppo di 9 pirati armati ha tentato di abbordare, a bordo di un motoscafo, la petroliera Istanbul che transitava a bassa velocità in prossimità della costa Nigeriana.
Sebbene l’equipaggio a bordo non avesse in dotazione armi, l’attacco è stato sventato adottando una serie di manovre evasive, quali navigazione a zig zag, accensione dei sistemi antincendio di ponte, aumento della velocità e segnalazioni acustiche e luminose laser. Infatti dopo vani tentativi di abbordaggio, i pirati hanno deciso di ritirarsi e la nave ha proseguito indenne la sua rotta.
L’attacco è l’ultimo in ordine temporale di un’escalation di attacchi di pirateria che nel solo anno 2019 hanno interessato circa 40 navi che, percorrendo le rotte commerciali, si vedono costrette a passare in prossimità di zone particolarmente pericolose. Le zone maggiormente colpite negli ultimi anni sono La Somalia, Il mar dei Caraibi, Il Golfo di Guinea, il sud-est asiatico ed il Corno d’Africa. Zone povere, dove il valore della vita umana vale meno di un pezzo di pane e dove quindi sempre più spesso, gruppi di giovani armati su motoscafi ad alta velocità, accerchiano e abbordano le navi in transito per depredarne il carico.
L’Università di Genova dopo aver analizzato le più diffuse tipologie di attacco dei pirati, ha stabilito una serie di corsi per marittimi ai fini della preparazione di un equipaggio capace di adottare con maggiore facilità manovre evasive antipirateria. Al momento non è possibile avere a bordo delle unità navali italiane un commando di difesa armato ( i contractors), in quanto si infrangono le normative IMO, sebbene altri stati abbiano già adottato questa soluzione.
Con la Missione Atalanta, la Marina Militare ha incrementato le incursioni militari ed il pattugliamento delle coste per debellare il fenomeno e contrastare gli attacchi ogni anno più frequenti alle navi commerciali.
Moderni studi stanno sviluppando sistemi di navigazione da remoto per le navi che sono costrette a percorrere tratte commerciali pericolose, si tratta di sistemi di governo della nave comandati a distanza da remoto così da non mettere a repentaglio la vita dei membri dell’equipaggio.
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