Navi heavy load , veri e propri carroattrezzi navali

Le Navi heavy load rappresentano oggi un punto di ripiego di gran parte della cantieristica italiana.La corsa al gigantismo navale, caratteristica del secondo decennio del XX secolo, ha comportato la nascita di navi di dimensioni inimmaginabili e sempre più complesse. Malgrado sia comune assistere a varo di navi aventi lunghezza fuoritutto quasi sempre superiore ai 200 metri, lascia ancora perplessi e meravigliati assistere alle operazioni di carico effettuate dalle navi speciali “heavy load carrier”. Si tratta di unità navali molto complesse che sfidano a prima vista la logica e i principi del galleggiamento. Queste unità sono infatti adibite al carico e trasporto di grandi tronconi navali o di intere unità per velocizzare e facilitare il trasporto di elementi di grandi dimensioni e pesi. In mancanza di un bacino di carenaggio nelle vicinanze, queste unità vengono impiegate anche per le ordinarie e straordinarie operazioni di allestimento e pulizia dello scafo della nave dei mitili, qualora fossero complesse le manovre di alesaggio.

Le tipologie attualmente esistenti:

La geometria e gli elementi strutturali delle unità che appartengono alla categoria delle navi heavy load, sono pressappoco comuni, ovvero caratterizzate dalla plancia di comando a prua in posizione sopraelevata, dalla quale è possibili dirigere le operazioni. Sono presenti 2 elementi prismatici poppieri nei quali trovano alloggio gli organi di carico e movimentazione del mezzo o dell’elemento da trasportare, nonché i sistemi di bilanciamento e ancoraggio. Tra le strutture di poppa e di prora è presente un ponte libero di grandi dimensioni e caratterizzato da un’altezza di soli pochi metri al di sopra della linea di galleggiamento.

La differenza principale tra le diverse tipologie di navi heavy load risiede nella modalità di imbarco del carico, a seconda se la nave si immerge rispetto al carico o il carico si solleva rispetto alla nave. Abbiamo quindi 2 categorie:

Semi-submersible ship = Definite anche “navi bacino”, sono caratterizzate da un sistema di casse di zavorra (water ballast) che vengono allagate fin quando il ponte principale della nave si trova ben al di sotto del pelo libero, favorendo il carico dell’unità da trasportare e assicurandola, all’atto dell’emersione, attraverso un sistema di argani e puntelli. Il nome di tale categoria deriva dal fatto che la nave effettua una semi immersione controllata per agevolare le operazioni di carico. L’emersione successiva avviene attraverso lo svuotamento delle casse di zavorra precedentemente allagate ed il ripristino delle corrette condizioni di stabilità dell’unità, sebbene maggiorata dalla presenza della nave.

Project cargo ship = A differenza della tipologia precedentemente descritta, queste navi heavy load sono facilmente distinguibili a causa della presenza di una gru di grandi dimensioni sul ponte principale. Generalmente si tratta di una “Box boom crane”, in quanto dotata di un elevato potere di sollevamento a causa della struttura scatolare che ne facilita lo sbraccio e la resistenza al momento flettente e alle forze di taglio presenti. Le operazioni di carico, in questo caso, avvengono attraverso il sollevamento dell’unità da trasportare e il successivo posizionamento sul deck della nave.

Nave heavy load Hua Yang Long nel porto di Castellammare di Stabia, prima e dopo le operazioni di carico. Foto dell’autore
Unità Hua Yang Long nel porto di Castellammare di Stabia con carico
Giuseppe De Fraia

Ho sempre amato e ammirato il mare. Contemplando il mare ne ho fatto un esempio di vita, la sua continuità, la sua tenacia, il suo apparente adattamento ad un involucro esterno ma la forza con la quale irrompe gli schemi di contenimento, hanno tracciato la mia rotta. La logica, la curiosità e la scienza sono i mezzi che mi permettono di adempiere alla mia passione per le navi ed il mare.

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