Il progetto 3M-54 Kalibr iniziò nella seconda metà del 1970 su richiesta dell’allora Unione Sovietica, per poi interrompersi nel 1991 a causa della caduta dell’URSS.
La grande notorietà del Kalibr arrivò solamente nel 2017, quando i sottomarini Veliky Novgorod e Kolpino distrussero delle postazioni chiave dell’ISIS in terra siriana. Tali furono colpite da 7 missili da crociera, lanciati in immersione da una distanza di ben 600 Km.
Potenza ed un raggio d’azione che ben sfidano i famosi Tomahawk americani, ancora oggi punta di diamante delle forze NATO.
Sebbene sia disponibile in più varianti, la famiglia Kalibr generalmente presenta:
Il Kalibr può trasportare dai 400 ai 500 Kg di esplosivo convenzionale (HE).
Questo però non è l’unico tipo di armamento trasportabile dal missile, infatti, è possibile alloggiare una testata termonucleare dalle conseguenze ben più critiche.
Grande caratteristica dei missili della famiglia Kalibr è la sua modularità.
Disponibili in cinque versioni i moduli coprono qualsiasi attacco/difesa da mare o da terra. Sono quindi divisi in: due moduli “Anti-nave”, due per lo scontro sottomarino ed uno, ad alto raggio, per obbiettivi di terra.
Quest’ultimo, utilizzato dalla Marina militare russa, è capace di colpire bersagli ad una distanza di 1400 Km con precisione elevatissima.
Nel 2015 fu anche pensato di progettare, ad hoc per la testata nucleare, una versione capace di raggiungere persino 2500 Km.
Come mostrato nei test dei nuovi missili Kalibr, sono utilizzabili da svariate piattaforme di lancio quali: navi, sottomarini, portacontainers, aerei o TEL, veicoli specializzati per il lancio di tagli ordigni.
Arriva direttamente dal ministero della Difesa russo la comunicazione in merito allo svolgimento di test in mare, con la partecipazione di 8.000 militari in 12 presidi.
Come mostrato dal video il Kalibr è stato armato su una nave corvette Buyan della flotta del Mar Nero della Marina militare russa.
Il missile è stato sparato contro un grosso bersaglio che imitava una potenziale nave nemica che si trovava a 40 miglia nautiche (più di 74 chilometri) dal punto di fuoco. L’obiettivo è stato colpito con successo e l’intera esercitazione è stata registrata da telecamere drone. (Fonte sputniknews.com )
Fin’ora nessuna dichiarazione è stata rilasciata dalle altre nazioni in merito alle immagini russe. Note invece sono le numerose vicissitudini legate all’inefficienza dell’ ex URSSnel gestire ordigni nucleari, come è stato mostrato nelle ultime settimane.
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