Articolo a cura di Ilaria DI VITTORIO
Torniamo con la rubrica NavalHistory (Clicca sul link per rimanere aggiornato sul tema!).
Fra le mille interessanti storie che possiamo apprendere dal passato, ce n’è una in particolare che spicca per curiosità e coraggio…
È questo il caso della Abraham Crijnssen, nave che si “Trasformò” in isola per eludere le pattuglie nemiche!
Accadde il 27 febbraio 1942 e vide protagoniste la Forza Sud della Marina imperiale giapponese e quella degli alleati ABDA (American British Dutch Australian Command).
La grande espansione operata dall’impero del Sol Levante, prevedeva quindi l’imposizione del proprio dominio sull’Indonesia, all’epoca colonia delle Indie olandesi.
L’esito della battaglia fu quindi subito chiaro e, dopo poche ore, l’ABDA si vide costretta alla ritirata.
L’Indonesia venne cosi invasa dall’esercito giapponese che dominò sulla colonia fino al 1945.
“For a house to be in unity, its members must agree. ABDA was never able to agree on strategy until it agreed the Netherlands East Indies was lost.” (Lt. Cmdr. Steven B. Shepard, USN)
All’ABDA fu ordinato di raggiungere la costa più vicina, quella australiana, la quale si trovava a otto giorni di navigazione dal luogo dello scontro.
A ritirarsi furono inizialmente quattro navi, tre delle quali non arrivarono mai a destinazione.
Dopo poco tempo l’unica nave rimasta fu la Abraham Crijnssen, una dragamine, ovvero una nave impiegata per bonificare le coste dalle mine nemiche.
La Crijssen era quindi una nave militare non attrezzata al combattimento, che poteva viaggiare solamente a basse velocità.
Le possibilità di sopravvivenza di questa nave contro l’esercito nipponico sembravano quindi rare e il ritorno in acque alleate impossibile.
Durante la ritirata però, il capitano dell’A. Crijnssen ordinò di accostarsi ad una piccola isola tropicale. L’idea fu quella di coprire la nave con foglie di palma e dipingere lo scafo di color marrone per confondersi con le rocce.
L’esercito giapponese però difficilmente sarebbe stato ingannato da questo travestimento, così il capitano decise di prendere alcune ulteriori precauzioni:
La prima fu quella di procedere verso l’Australia costeggiando le isole tropicali rimanendo nell’ombra, la seconda di navigare solamente di notte per ridurre le probabilità di essere avvistati.
Dopo otto giorni di navigazione la Crijnssen raggiunse con successo le coste australiane salvando interamente il suo equipaggio.
La nave si trova ora esposta al museo navale olandese, dove è possibile visitarla dal 1995.
(www.marinemuseum.nl)
Una presenza pericolosa e delicata si trova all'interno di acque europee: la mossa che lascia…
L'Orient Express presenta la nuova frontiera del lusso: uno yacht superlativo pronto a solcare il…
I cittadini di Baku si sono trovati di fronte ad una scena surreale: un capodoglio…
E' terribile, "sembra" una macchina ed è pericolosa. Inutile dire che distruggerà tutto quanto ovunque…
Attenti al "vampiro dei mari": con occhi rossi come il fuoco e un liquido lucente…
Il confronto lascia sgomenti: determinate azioni dei cittadini ricchi inquinano più di quelle di una…