Elon Musk e Mr. Steven di SpaceX

Il giovane imprenditore Elon Musk si dimostra ancora una volta essere sempre sulla cresta dell’onda; con la sua agenzia aerospaziale, la SpaceX, è riuscito a trovare un modo per abbattere i costi di ogni lancio con un’idea che ha dell’incredibile.

Il CEO Elon Musk, PH: wikipedia

Il fairing

La SpaceX è nota per la sua flotta di razzi e di come abbia dimostrato che le parti di un razzo possano essere riutilizzate. L’agenzia ha così concentrato il suo lavoro nel trovare una strategia per riutilizzare le parti dei suoi razzi, in particolar modo il fairing (la carenatura del carico utile), noto come “naso a cono”. Questa componente dopo essersi separata dal razzo, naviga verso la Terra e precipita in mare causando una perdita di 6 milioni di dollari (un decimo del prezzo del Falcon 9, secondo il CEO Elon Musk); i fairing vengono severamente danneggiate dall’impatto con l’acqua o dall’esposizione con il salino dell’acqua, rendendole inutilizzabili, e qui entra in gioco Mr. Steven!

Dopo il lancio positivo del veicolo, quando raggiunge un’altezza di circa 100 km, il fairing si separa dal secondo stadio del razzo; le due parti del fairing precipitano nell’oceano, rendendole inutilizzabili. La SpaceX, volendo riciclare tali parti, le ha provviste di un sistema che permette di indirizzarle verso Mr. Steven.

Il fairing del Falcon 9, PH: innerspace.net

Mr. Steven

Mr. Steven è una nave da lavoro d’altura lunga 62 m e larga 10 m, capace di raggiungere i 32 nodi di velocità; è stata convertita da SpaceX con l’installazione sul ponte di quattro lunghi bracci estesi fuori bordo, che reggono una rete dorata di 3700 metri quadrati. Tale rete serve per “acchiappare” il fairing, un oggetto alto 13 m e largo 5 m dal peso di più di 1000 kg.

 

Ecco Mr Steven di SpaceX, PH: mercurynews.com

Le metà del fairing, dalle forme di uno scafo di barca, sono dotate di GPS e di uno stabilizzatore ad azoto freddo (l’alta velocità li rende instabili durante la discesa). Raggiunta una quota di 8 km sopra il livello del mare, si apre un paracadute direzionabile che, se tutto va secondo i piani, farebbe scivolare delicatamente il fairing nella rete di Mr. Steven.

Mr. Steven ha debuttato nel febbraio 2018, effettuando la sua prima “cattura”, dopo che la compagnia aveva mandato in orbita un satellite spagnolo con un razzo Falcon 9; il suo primo tentativo è fallito per poche centinaia di metri. La nave ha compiuto altri diversi tentativi e anche se non sono finiti con successo, hanno portato all’agenzia diversi dati che l’aiuteranno a proseguire su questa strada.

Miglioramenti

Dopo alcuni test effettuati ad agosto, Mr. Steven è stata dotata di una nuova rete più larga e più resistente della precedente, che sembra restare tesa anche col peso del fairing; questa è davvero una buona notizia per SpaceX, che non vuole assolutamente che il fairing si schianti sulla rete o peggio, sul ponte della nave.

La nuova rete con il nuovo sistema di bracci, PH: interestingengineering.com

Per adesso l’azienda si sta concentrando sul recupero di solo una metà del fairing, il che sarebbe un enorme successo; il recupero e il riutilizzo della metà recuperata porterebbe nel tempo ad un notevole risparmio sui costi. Al momento, i lavoratori della fabbrica di razzi, stanno sviluppando la produzione di una versione aggiornata del fairing (versione 2.0) che permetterà di ridurre gli sforzi per il recupero.

Dopo il lancio avvenuto il 14 novembre, la nave verrà spostata dal porto di Los Angeles al porto di Canaveral, Florida, il cui arrivo è previsto per il prossimo mese; qui supporterà una delle 2 missioni che la compagnia ha intenzione di effettuare prima della fine dell’anno.

Giacomo Gini

Nato a Genova il 13 agosto 1995, diplomato presso l'Istituto Tecnico Nautico Statale "San Giorgio" con indirizzo costruzione del mezzo (costruttore navale), iscritto alla scuola politecnica dell'Università di Genova come studente di Ingegneria Navale (corso triennale)

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