USS Missouri, la nave della resa giapponese
Oggi è l’anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, avvenuta ufficialmente il 2 settembre 1945; in questa data l’Impero Giapponese firmò la resa sul ponte della corazzata USS Missouri (BB-63), in rada nella baia di Tokyo.
Ma perché venna scelta proprio questa nave come luogo della resa ufficiale giapponese? La USS Missouri avrebbe ospitato le delegazioni di tutte le forze Alleate e quindi, come la bomba atomica, rappresentava un biglietto da visita; tutti quelli che sarebbero saliti a bordo, avrebbero capito che il dominio dei mari non era più dell’Impero Britannico, ma degli Stati Uniti.
Fu l’ultima corazzata mai costruita dagli americani ed era tecnologicamente la più avanzata rispetto alle sue contemporanee: potenti cannoni di lunga gittata, buona corazzatura solo nelle zone vitali, una buona difesa contraerea e, cosa più importante, molto veloce e agile.
Primi anni di servizio
La USS Missouri faceva parte dalla classe Iowa “corazzate veloci“, costituita da 6 unità di cui solo 4 vennero costruite; USS Iowa BB-61 (capoclasse), USS New Jersey BB-62, USS Missouri BB-63, USS Wisconsin BB-64 (completata prima della Missouri), USS Illinois BB-65 e USS Kentucky BB-66 (l’ordine di queste ultime due fu cancellato).
La USS Missouri (soprannome “Mighty Mo” o “Big Mo“) fu impostata al Brooklyn Navy Yard il 6 gennaio 1941 e varata il 29 gennaio 1944; la madrina al momento del varo era Mary Margaret Truman, figlia del senatore del Missouri Harry S. Truman, nonché futuro presidente.
La nave entrò in servizio l’11 giugno dello stesso anno e venne posta sotto il comando del Capitano William Callaghan.
Partecipò alla Seconda Guerra Mondiale “attivamente” solo nell’ultimo anno del conflitto, fornendo supporto alle invasioni delle isole di Iwo Jima e Okinawa, scortando le portaerei e bombardando le coste giapponesi per distruggere obiettivi strategici (la nave sparava proiettili perforanti da 16 pollici, con un peso di 1200 kg, a una distanza di circa 40 km).
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, partecipò alla Guerra di Corea (1950-1953) per poi essere radiata dal servizio attivo e messa nella “riserva navale” nel 1955.
Ritorno e ultimi anni di servizio
Nel 1984 la nave venne fatta tornare in servizio attivo, sottoponendola prima a un riallestimento completo; vennero infatti installati dei nuovi sistemi d’arma e aggiunte molte apparecchiature elettroniche.
Partecipò alle Guerra del Golfo, dove fu usata come base per il lancio dei missili e i suoi potenti cannoni furono utilizzati per bombardare la costa.
Il 31 marzo 1992 fu nuovamente radiata dal servizio attivo e nel 1998 si decise di farla diventare una nave museo; la nave si trova a Pearl Harbour, a 460 m dal Arizona Memorial.
Dati tecnici (1943)
Dislocamento | 58400 t (Pieno carico) |
46000 t (Nave vacante) | |
Lunghezza | 270,43 m |
Larghezza | 32,97 m |
Immersione | 11,51 m |
Sala macchine | 8 x caldaie a tubi d’acqua Babcock & Wilcox, potenza totale 158000 kW |
Propulsione | 4 eliche mosse da turbine a vapore |
2 pale del timone | |
Velocità | 33 kn |
Autonomia | 14890 miglia nautiche |
Equipaggio | 2700 ufficiali e marinai |
Armamento | 9 × 16 in (406 mm)/50 cal Mark 7 guns |
20 × 5 in (127 mm)/38 cal Mark 12 guns | |
80 × 40 mm/56 cal anti-aircraft guns | |
49 × 20 mm/70 cal anti-aircraft cannons | |
Corazzatura | Cintura: 307 mm |
Paratie: 368 mm | |
Barbette: da 295 a 439 mm | |
Torrette: 495 mm | |
Ponte di coperta: 38 mm | |
Secondo ponte: 152 mm |
Dati tecnici (1984)
Equipaggio | 1800 ufficiali e marinai |
Sensori e sistemi di elaborazione | AN/SPS-49 Air Search Radar |
AN/SPS-67 Surface Search Radar | |
AN/SPQ-9 Surface Search / Gun Fire Control Radar | |
Contromisure elettroniche e ingannatori | AN/SLQ-32 |
AN/SLQ-25 Nixie Decoy System | |
8 × Mark 36 SRBOC Super Rapid Bloom Rocket Launchers | |
Armamento | 9 × 16 in (406 mm)/50 cal Mark 7 guns |
12 × 5 in (127 mm)/38 cal Mark 12 guns | |
32 × BGM-109 Tomahawk cruise missiles | |
16 × RGM-84 Harpoon Anti-Ship missiles | |
4 × 20 mm/76 cal Phalanx CIWS |